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Chiude scuola nell'Aretino, l'accorata lettera della preside: "Siamo piccoli ma indispensabili per la comunità"

L'intervento della dottoressa Silvana Gabiccini, preside della scuola Santa Martadi Viciomaggio che chiuderà al termine dell'anno scolastico

Riceviamo e pubblichiamo la lettera della dottoressa Silvana Gabiccini, preside della scuola Santa Marta che chiuderà al termine dell'anno scolastico. A seguito della notizia della prossima chiusura, i genitori degli alunni si sono mobilitati per cercare di trovare una soluzione. Adesso l'intervento della dirigente.

La lettera

Le ragioni per non chiudere la scuola paritaria Santa Marta di Viciomaggio sono certamente  più di otto e tutte valide se consideriamo la complessità di questa scuola, piccola nei numeri ma grande nell'impegno, nella qualità del lavoro e nella bontà dei risultati. Le otto ragioni rappresentano una sintesi dei motivi per i quali trovare nel territorio aretino soluzioni alternative che consentano di proseguire nell’erogazione di un servizio sentito come indispensabile dalle famiglie degli alunni iscritti.

1. L’azione pedagogico-didattica condotta dal personale docente e i risultati delle prove nazionali Invalsi.

la Scuola Santa Marta è un esempio di comunità di buone pratiche, messe a punto dall’intero corpo docente a partire dall’a.s. 2018/19, anno di cambiamenti significativi nella gestione e nell’organizzazione delle risorse umane cui hanno fatto seguito gli ottimi risultati conseguiti dagli alunni sul piano del profitto scolastico. Lo dimostrano i punteggi conseguiti alla prove nazionali Invalsi, come si può vedere dai dati statistici degli ultimi due anni, 2021 e 2022.

Anno 2021: i test sono stati somministrati alla classe quinta e seconda. Il confinamento a casa durante la pandemia, e le lezioni a distanza non hanno pesato sugli alunni della Scuola Santa Marta, a differenza del peggioramento generale denunciato dall’Invalsi per la maggior parte delle scuole italiane

Italiano  cl. 2^  S. Marta     Toscana    Centro     Italia

                            61,7          53,5          54,9       54,2

Italiano  cl. 5^  S. Marta    Toscana     Centro     Italia

                            69,7          55,2           55,3        54,3 

Matematica cl.  2^  S. Marta   Toscana    Centro     Italia

                                   57,5           46,4          47,5       46,6

Matematica    cl. 5^  S. Marta   Toscana    Centro     Italia

                                    69,7             55,2          57,0        55,3  

Inglese    cl.5^ S. Marta   Toscana    Centro     Italia

                            80,9           66,8          67,6         65,7

Anno 2022: i test sono stati somministrati solo in classe seconda (mancanza  della classe quinta, non istituita nell’a.s. 2017/18 per il numero insufficiente di iscrizioni alla  allora classe prima)

Italiano  cl. 2^  S. Marta     Toscana    Centro     Italia

                              78,9          61,5           65,4        63,0

Matematica cl.  2^  S. Marta   Toscana    Centro     Italia

                              57,7               47,8          51,6       49,8                                  

i dati sopra riportati diventano ancora più significativi se considerati in rapporto alla percentuale di alunni con Bisogni Educativi Speciali non certificati, in sigla BES, i cui risultati sono rientrati  nelle statistiche e hanno contribuito alla media sopra indicata: ben il 19,14% del totale (a differenza dei risultati degli alunni certificati con H o DSA che, invece, sono esclusi dai punteggi). La bontà dei risultati conseguiti dalla Scuola Santa Marta sono  dunque la riprova oggettiva della qualità dei processi di insegnamento-apprendimento attivati dai docenti.

2. L’andamento della popolazione scolastica e la composizione della stessa; percentuale di alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) certificati e non.

All’avvio dell’anno scolastico 2018/19 nella scuola dell’Infanzia erano presenti 30 alunni suddivisi in 2 sezioni; nella scuola primaria, più colpita dagli abbandoni dei due anni precedenti, gli alunni erano solo 29, suddivisi in quattro classi, per la mancata istituzione della classe prima nell’a.s. 2017/18, come sopra ricordato. Attraverso la ridefinizione e l’arricchimento  del Piano dell’Offerta Formativa (POF) e l’esplicitazione dei principi e dei valori ispiratori dell’azione educativa, gradualmente la scuola è cresciuta nella considerazione e nella reputazione delle famiglie e sono aumentati progressivamente gli iscritti  fino ad avere nuovamente cinque classi alla primaria da questo anno scolastico.

L’incremento delle iscrizioni nell’arco di tempo che va dal primo settembre 2018 al 1^ dicembre 2022 è stato del 93,10% alla scuola primaria; del 10% all’infanzia dove si è registrata negli anni una maggiore stabilità. In entrambi i segmenti di scuola la tendenza è di non rispettare il calendario delle iscrizioni ma di rivolgersi alla scuola Santa Marta ad anno scolastico avviato, nei primi mesi di scuola, fino a marzo talvolta. Succede quando i genitori decido di trasferire il proprio bambino a fronte di un’ integrazione scolastica non riuscita, né sul piano del profitto né della relazione. La scuola Santa Marta viene allora percepita come il giardino nel quale i bimbi più provati, rifioriscono! La media degli alunni per classe è di 16 nella scuola dell’Infanzia e di 12 nella scuola Primaria, numeri ideali per stabilire una relazione adulto - bambino realmente efficace sul piano della riuscita didattica.  E per creare la giusta alchimia tra i compagni di una stessa classe che si accolgono e si accettano senza pregiudizi. La percentuale di alunni con BES, ossia con difficoltà di apprendimento certificate e non, in tutta la scuola, ha raggiunto allo stato attuale il 28,08%; raggiunge il 35% nella primaria; scende al 15,15% all’Infanzia. La percentuale media degli alunni con BES sul totale della popolazione scolastica è un dato interessante, rappresenta la soglia critica che assicura l’equilibrio dei risultati scolastici di tutti gli alunni: chi apprende con facilità non è frenato dalle difficolta di apprendimento degli altri, ma tutti ricevono stimoli positivi dando vita al circuito virtuoso - prodigio unico - della Scuola Santa Marta: la piena inclusività, trattata più diffusamente al punto 4..

3. La presenza del Centro Riabilitativo Istituto Medaglia Miracolosa nella medesima struttura che accoglie la scuola Santa Marta.

Le famiglie degli alunni sono attratte dalla qualità complessiva dell’offerta formativa (come si vedrà al punto successivo) ma la presenza del Centro di Riabilitazione all’interno della medesima struttura che ospita la scuola, per le famiglie degli alunni con BES può costituire la ragione prioritaria. I numerosi servizi che offre quali neuropsichiatria infantile, psicologia, neuropsicomotricità, ecc. soddisfano in sede, senza tempo ulteriore per gli spostamenti da sottrarre alle lezioni, le necessità riabilitative dei piccoli pazienti-alunni. Il Centro rappresenta dunque un aiuto concreto alla gestione del tempo di famiglie spesso già duramente provate, e l’occasione di stabilire con maggiore facilità e celerità rapporti di collaborazione tra i terapisti e i team dei docenti.

4. La Scuola Santa Marta come Scuola su misura che pratica l’equità di trattamento e la piena inclusività.

La presenza in ogni classe di alunni certificati ai sensi della Legge 104/1992 (la legge sule persone con handicap) determina l’assunzione di docenti di sostegno. Considerato il numero contenuto di alunni per classe, come descritto al punto 2  il rapporto numerico insegnante-alunno è, nella primaria, di 5 alunni per insegnante e di 11 alunni nell’infanzia. Questa situazione rende possibile attuare strategie di insegnamento-apprendimento  che vanno dalla lezione frontale all’insegnamento individualizzato, passando attraverso la didattica nel piccolo gruppo. Tutto ciò consente la piena integrazione tra alunni disabili e normododati, tra alunni eccellenti e alunni in difficoltà di apprendimento. Sul piano dello sviluppo cognitivo si raggiungono progressi che hanno del miracoloso perché nessun alunno resta indietro, nessuno viene penalizzato, rallentato, impedito. Ognuno procede secondo il proprio passo. E tutti migliorano, tutti crescono sia sul piano del rendimento scolastico che su quello affettivo e sociale, tutti sono amici, tutti si cercano e si vogliono bene, come è evidente in modo plastico dopo pranzo, durante l’ora di giochi che si svolge in ogni stagione all’aperto.

Ad osservare i bambini durante i loro giochi in cortile, vengono in mente le rondini in volo al tramonto: i gruppi si scompongono e si ricompongono senza che nessuno venga escluso, emarginato. Colpisce in primo luogo la fisicità dei rapporti: i bambini  si cercano, si abbracciano, si scontrano, si respingono ma si vogliono davvero bene e tutto si aggiusta. I litigi sono di breve durata, i contrasti vengono presto risolti. Le differenze, fisiche o di altro genere, non pesano, perchè non vengono rilevate dai bambini come ostacoli alla relazione, non li condizionano nell’essere e nel sentirsi uniti, vicini. Le dinamiche interpersonali evidenziano un’autentica e forte inclusività, e rendono concreto il carisma dell’accoglienza proprio delle Suore di Santa Marta di Viciomaggio che cominciarono la loro missione nel 1917 prendendosi cura degli orfani della prima guerra mondiale. La storia centenaria di Viciomaggio introduce alla ragione principale per la quale la scuola non deve chiudere, ossia il contesto valoriate nel quale l’istituzione scolastica Santa Marta agisce,  profondamente ancorata all’art. 3 della Costituzione Italiana che riconosce l’uguaglianza di tutti i cittadini e richiede agli educatori la rimozione (o almeno la riduzione) degli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo umano.  La Scuola Santa Marta è, dunque, la “Scuola su Misura” in grado di assicurare non solo pari opportunità ma equità di trattamento; in grado di mediare in modo adeguato tra la mente dell’alunno e i contenuti della disciplina; in grado di far acquisire a tutti  la cassetta degli attrezzi, ossia le competenze  di cittadinanza europee tra le quali l’“imparare ad imparare lungo tutto l’arco della vita”; competenza quest’ultima che rimanda alla pratica laboratoriale di metacognizione svolta da ogni docente durante le proprie ore di lezione. Il principio valoriale dell’equità di trattamento, inoltre, giustifica le rette relativamente basse praticate dalle Suore di Viciomaggio, allo scopo di evitare che la condizione economica potesse divenire fattore di iniquità e di discriminazione sociale.

5. L’ampliamento dell’offerta formativa come accrescimento delle opportunità formative.

La scuola Santa Marta è in linea con i tempi, e attua quanto raccomandato dall’Unione Europea in tema di competenze chiave di cittadinanza: studio dell’inglese con docente madre lingua a partire dalla scuola dell’’infanzia e studio dello spagnolo come seconda lingua straniera alla primaria; uso didattico delle Tecnologie dell’Informazione e della comunicazione (TIC)  all’infanzia e alla primaria tramite la frequenza del laboratorio di informatica, la presenza in ogni aula di touch screen di ultima generazione e, a breve, di tablet a uso individuale degli alunni alla primaria. Terminate le lezioni del pomeriggio, dopo le 16, gli alunni possono trattenersi fino alle 17.30 per frequentare i corsi pomeridiani facoltativi, quali il laboratorio di conversazione in inglese con docente  madre lingua, nuoto nella piscina del Centro Riabilitativo, psicomotricità, giochi circensi e avviamento allo sport in collaborazione con la UISP, studio del clarinetto con un docente diplomato al Conservatorio. La Scuola Santa Marta si fa così scuola su misura per le famiglie, aiutandole nella gestione del tempo libero dei figli e dei tempi di lavoro dei genitori grazie anche all’istituzione del servizio di pre scuola al mattino presto e di post scuola al pomeriggio, in alternativa alla frequenza dei corsi pomeridiani.

6. La collaborazione scuola - famiglia e l’apertura al territorio

Nell’ultimo quinquennio le famiglie della Scuola Santa Marta hanno assunto  ruolo sempre più attivo nella realizzazione dei principi e delle finalità della istituzione scolastica che è stata fatta conoscere di più all’esterno aprendosi al territorio e alle realtà che in esso  operano. Così, è stato possibile ammodernare il laboratorio informatico, acquistare touch screen e tablet a grazie ai finanziamenti  delle industrie locali alle quali i docenti avevano presentato il progetto “Classi 3.0”.

7. La qualità del corpo docente e il lavoro di squadra.

Quanto finora descritto è frutto del lavoro di insegnanti preparati, fortemente motivati, orientati alla presa in carico e al sostegno dei diversi bisogni formativi presenti nelle classi. Nell’ultimo quinquennio si è costituita all’interno della scuola Santa Marta una comunità di buone pratiche, capace di lavorare in modo collegiale e condiviso, di riflettere criticamente sull’efficacia delle azioni svolte e sulla eventuale necessità di riprogrammarle alla luce degli esiti raggiunti. I docenti hanno età e livelli di esperienza tra loro differenti, alcuni sono al primo anno di esperienza, altri lavorano nella scuola Santa Marta da venti, dieci, nove, cinque anni; tra loro due vi sono anche due Suore, Suor Francesca alla primaria e Suor Ansamma all’infanzia. Alcuni docenti sono molto giovani , altri un po’meno, ma hanno raggiunto  tutti, in  breve tempo, l’intesa che nasce dalla identica passione per il lavoro di insegnante e dalla comune responsabilità di fornire a ogni bambino i mezzi di sviluppo di tutte le proprie potenzialità, all’interno di un contesto di vita sereno, operoso, condiviso e consapevole.

8. Gli alunni della Scuola Santa Marta.

Profondamente colpiti dall’annuncio di chiusura, i bambini si rivolgono increduli agli adulti della scuola ponendo loro una sola domanda, perché? E proponendo soluzioni coerenti alla loro età. Emma  chiede di poter offrire alle Suore i propri risparmi mentre Riccardo vorrebbe scrivere a Babbo Natale. Gli alunni di quarta, più consapevoli degli effetti derivanti dal provvedimento, hanno improvvisato un flash mob di protesta durante la pausa del dopo pranzo e scritto una petizione alla preside. Le loro aspettative non possono andare disattese. La Scuola Santa Marta è un bene collettivo, è una realtà di interesse comune che richiede lo sforzo integrato di tutti gli attori del territorio, imprese, amministratori, enti, associazioni, donne  e uomini di buona volontà  per una soluzione di lungo periodo alternativa alla chiusura.

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