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Chiude la società Tfc per la gestione dei tronchetti ferroviari tra Bibbiena e Rassina

Tronchetti ferroviari, un cammino arrivato al capolinea per gli enti locali. Le infrastrutture passano al gestore. “E’ un atto dovuto, che congiunge passato e futuro della vallata casentinese”. Con queste parole il presidente dell’Unione dei...

Tronchetti ferroviari, un cammino arrivato al capolinea per gli enti locali. Le infrastrutture passano al gestore. “E’ un atto dovuto, che congiunge passato e futuro della vallata casentinese”. Con queste parole il presidente dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino Giampaolo Tellini ha commentato la sottoscrizione dell’atto con il quale l’Unione stessa ha avviato come per Legge le procedure di chiusura della società TFC - Trasporti Ferroviari Casentino - (la società fondata anni orsono per la realizzazione e la gestione dei tronchetti ferroviari tra Bibbiena e Rassina), consegnando al gestore ordinario del servizio di viabilità su ferro le infrastrutture, realizzate negli anni col progetto di servire le aziende del territorio e decongestionare il traffico sulla SR 71 dal Casentino verso Arezzo e viceversa.

La prima convenzione per realizzare i famosi tronchetti ferroviari del Casentino tramite la costituzione di un’apposita società risale all’anno 2000, e in quel’atto costitutivo vi è un lunghissimo elenco di Enti e soggetti partecipatori e sottoscrittori: dalla Comunità Montana del Casentino ai Comuni, dalla Regione Toscana alla Provincia di Arezzo, dalla Camera di Commercio alle Associazioni di Categorie e alle sigle sindacali, dalle banche ad alcune aziende interessate ad iniziare la gestione delle merci non più su gomma ma, appunto, su rotaia. Fra queste Baraclit, Stimet, Colacem, CiFe.

Dopo quindici anni e molte peripezie, fra la crisi economica e uno scenario profondamente mutato anche in Casentino, il sistema integrato di trasporto merci comprende una serie di opere come il centro di interscambio di Bibbiena ed i tronchetti ferroviari dei poli artigianali-industriali di Rassina e Bibbiena-Soci, preventivate (si ragionava in lire allora) circa otto miliardi in gran parte coperti con fondi pubblici. “A questo punto – prosegue Tellini – lasciare la gestione del traffico ai rapporti fra LFI e le aziende, chiude in pratica il cerchio, dopo che l’Unione ha contribuito con energie e risorse proprie a realizzare nella vallata una infrastruttura importante”.

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