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Cgil su esternalizzazione scuole comunali: "Brutto epilogo, scene già viste in passato"

Sulla vicenda dell'esternalizzazione dei servizi all'infanzia del Comune di Arezzo interviene Alessandro Mugnai della Cgil. Brutto epilogo quello annunciato per le scuole comunali per l'infanzia di Arezzo. Lo afferma la CGIL provinciale di Arezzo...

Sulla vicenda dell'esternalizzazione dei servizi all'infanzia del Comune di Arezzo interviene Alessandro Mugnai della Cgil.

mugnai-gazebo-scuolaBrutto epilogo quello annunciato per le scuole comunali per l'infanzia di Arezzo. Lo afferma la CGIL provinciale di Arezzo attraverso il suo Segretario, questo malgrado le dichiarazioni dell'Assessore Tanti sul principio di esternalizzazione "temporanea" tanto da indicare in futuro un cambio di rotta verso il pubblico. Non ci è affatto piaciuto come l'importante argomento è stato trattato dalla giunta sia nel susseguirsi dei tempi, dei problemi e dei metodi, tanto da non sentirsi per niente tranquilli rispetto all'esito della delibera nel prossimo consiglio comunale. Senza dimenticare quanto l'impegno preso sul mantenimento della parte pubblica delle scuole comunali costituisse uno dei punti fondamentali del programma elettorale del Sindaco. Abbiamo già assistito in passato a questo decorso. Altri comuni, come quello di Bologna il 3 di agosto, hanno reagito in ben altro modo cercando di dare importanza prioritaria per un piano di assunzioni d'insegnanti per ricoprire posti vacanti. E anche lì i soldi non avanzano, basta fare scelte di priorità e la scuola pubblica sarebbe una priorità.

La CGIL non può altro che ribadire l'importanza del servizio integrato tra pubblico e privato sociale, la gestione della scuola per l'infanzia è ormai considerata da tempo mero costo e a sua volta non ci convince per niente l'equiparazione della quantità di costi tra gestione pubblica e privata. Infatti questa andrebbe tutta verificata poiché la CGIL ha dimostrato in tantissime occasioni quanto alla fine poco si risparmi, anzi talvolta la spesa è maggiore.

Amareggia vedere i beni pubblici di questa nazione sbandare sempre di più verso la deriva privatistica. Che futuro riserviamo alla sanità, scuole, l'acqua e la stessa gestione del nostro territorio? Questi beni sono dei cittadini, perchè sono un diritto e perchè ce li paghiamo con le tasse e non li possiamo far diventare prodotti commerciali. Senza dimenticare il problema dei beni dati in appalto, gare molto spesso giocate al ribasso.

Per la CGIL di Arezzo e le categorie di riferimento è obbligo, al riaprire delle scuole, proporre il problema con forza. Senza dubbio il servizio pubblico deve essere continuamente sottoposto a miglioramenti ed efficienza, senza altrettanto dubbio continueremo a batterci perchè questo non sia sottoposto a "saldi di fine stagione".

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