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Cgil: "Il concorso per infermieri non basta, mancheranno almeno 2000 professionisti in Toscana"

"I numeri prodotti dai concorsi recentemente svolti e in particolare quello degli infermieri sono sottodimensionati rispetto al reale fabbisogno di personale"

"Concorsi per infermieri inadatti a coprire il reale fabbisogno che c'è di questi professionisti nelle strutture sanitarie". E' questo il messaggio che lancia la Fp Cgil di Arezzo per voce del suo segretario generale Gian Maria Acciai.  “E’ un fatto da mettere in evidenza - commenta Acciai - perché i numeri prodotti dai concorsi recentemente svolti e in particolare quello degli infermieri sono sottodimensionati rispetto al reale fabbisogno di personale.” 

Il momento preoccupa il sindacato di categoria della Cgil. “Questo ingenererà, in una fase così delicata in termini di reperimento di lavoratori in ambito sanitario, la necessità di tornare a procedure concorsuali gravose e lente e al reperimento di personale tramite agenzia interinali che mal si conciliano con i tempi rapidi con cui il personale si deve rendere disponibile." 

“Il concorso infermieri in ambito toscano, che ha avuto la partecipazione di 8000 concorrenti, ha visto superare lo scritto solo a 2000 persone rispetto ad un fabbisogno stimato su base regionale di circa 4000 unità. Quali siano i motivi non sta a noi giudicarlo, ma appare evidente che ci siano modalità inadeguate di svolgimento degli stessi concorsi. Alcuni esempi? La prova pratica tradotta in quiz che sembra un controsenso, visto che non è contemplato come modalità neppure per la prova teorica e che dovrebbe invece tenersi con domande aperte, come da indicazioni normative regionali, casi di domande ambigue, in altri ancora i criteri con cui si rendono idonei i candidati. Tutto questo determina risultati inidonei alle finalità con cui i concorsi stessi erano stati banditi. Chiaramente l’analisi approfondita di questi problemi non può limitarsi alla fase concorsuale ma anche al modello formativo che pone una limitazione negli accessi.” 

La riflessione si amplia quindi alle politiche che regolano le assunzioni e la programmazione di esse in ambito regionale e aziendale. 

“Dobbiamo evidenziare le difficoltà emerse nell’Asl Toscana Sud Est dove il carico di lavoro è tutto su pochi addetti alla gestione del personale, con scarsi mezzi operativi e che nonostante l'encomiabile impegno per effetto di queste carenze si sono prodotti ritardi nell'immissione in ruolo del personale assunto e altrettanti ritardi nella ricollocazione del personale assunto in favore delle sedi più prossime all’abitazione, e quando le risposte arrivano in ritardo si incide sulla qualità della vita delle persone e sulla qualità organizzativa del lavoro stesso.”

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