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Il dibattito, il docu-film fatto sul treno della memoria e poi le onorificenze: il giorno della memoria ad Arezzo

La cerimonia, dopo la deposizione di una corona d'allora al cimitero degli ebrei, è proseguita all'interno del teatro Petrarca

All'interno del Teatro Petrarca di Arezzo si è svolta la commemorazione del “Giorno della Memoria” istituito dalla legge 20 luglio 2000, n. 211 al fine di ricordare lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

L’evento ha avuto inizio con il messaggio di saluto che il prefetto, Anna Palombi e il sindaco, Alessandro Ghinelli, hanno inviato dalla Polonia, dove si sono recati in occasione della ricorrenza del 75° anniversario della liberazione degli ex campi di concentramento KL Auschwitz-Birkenau e della città di Oświęcim, gemellata dal 2009 con Arezzo. Successivamente, il presidente della Provincia, Silvia Chiassai Martini, presente in sala, rivolgendosi al numeroso pubblico, nel proprio intervento ha evidenziato il dovere “di preservare la storia e la memoria di una comunità” precisando che “ricordare significa non dimenticare la tragedia di cui l’Europa si è macchiata, rappresentata dalle persecuzioni e dal grave sterminio del popolo ebraico, ma anche nel ricordo di tutte le vittime della guerra e dei genocidi perpetuati dalla storia”.

Oltre alle autorità religiose, civili e militari di tutta la provincia, è stata particolarmente significativa la partecipazione di numerosi studenti, provenienti dagli istituti scolastici della città, atteso l’elevato valore formativo che il ricordo dell’Olocausto rappresenta per le giovani generazioni, alle quali va tramandato il “dovere della memoria” della tragedia della Shoah.

E’ stato proiettato il documentario, dal titolo “Mai dimenticherò” dedicato al campo di Auschwitz – Birkenau, che riprende quello di una poesia del premio Nobel per la pace Elie Wiesel, realizzato dagli studenti dei licei annessi al Convitto Nazionale. Il cortometraggio ripercorre la partecipazione dei ragazzi al viaggio, effettuato lo scorso anno, presso il campo di sterminio in Polonia, nell’intento di mantenere viva la memoria di ciò che è stato, perché, come ha detto Primo Levi, “è avvenuto, quindi può accadere di nuovo.” Tra questi, molto importante è  stata poi l’esperienza diretta che alcuni ex-studenti ed altri alunni - Giovanni Grazzini, Francesca Bolognini, Ylenia Iannicello - hanno raccontato dal palco illustrando le loro riflessioni.

Presenti alla giornata anche le classi V elettrici e V meccanici dell’istituto Margaritone, le classi 3L e 3A del Vittoria Colonna, le classi V Raf e V VDs dell’istituto Buonarroti - Fossombroni, le classi VS e VLes del liceo scientifico “Francesco Redi”, la 5BCM E 5 BDS dell’Itis Galileo Galilei ed una rappresentanza del liceo artistico coreutico-scientifico internazionale “Piero della Francesca”. 

Gastone di Pratantico, il ventenne deportato dai nazisti

Nel corso della cerimonia sono state consegnate due medaglie d’onore, conferite dal Presidente della Repubblica, ai sensi della Legge 27 dicembre 2006, n. 296, alla memoria di due cittadini italiani di questa provincia, militari durante il secondo conflitto mondiale, che furono deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra.

  • Ugo Bensi, alla Memoria
  • Giovanni Ferri, alla Memoria

Nel prosieguo della cerimonia è stato consegnato un diploma di onorificenza di Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana” a Dino Baldi, carabiniere in congedo, quale riconoscimento per la sua attività prestata nel mondo del volontariato. 

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