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Cento anni fa nasceva Monsignor Angelo Tafi

Per ricordare i 100 anni dalla nascita l’assessorato alla cultura del Comune di Castiglion Fiorentino, assieme alla biblioteca, ha messo in piedi alcune iniziative, tra cui un convegno a lui dedicato, che si svolgeranno quando le condizioni sanitarie lo permetteranno.

Riceviamo e pubblichiamo un contributo di Santino Gallorini riguardante i cento anni dalla nascita di Angelo Tafi, studioso appassionato di storia e arte e locale.

Cento anni fa nasceva monsignor Angelo Tafi. Era il 5 aprile 1921 e Angiolino Tafi veniva alla luce a Sant’Agata in Arfoli, nel comune di Reggello (Firenze). Suo padre Virgilio, di origini pisane, era dipendente della famiglia Budini Gattai e svolgeva il servizio di “guardia” presso la Fattoria di Montecchio Vesponi, dove aveva conosciuto Angiolina Forasassi. Quando i due si sposarono, Virgilio fu trasferito alla Fattoria di Bonsi, presso Reggello. Pochi anni dopo che Angiolino era venuto al mondo, il padre fu trasferito alla Fattoria di Cavaglioni, presso San Rocco a Pilli e fu lì che il piccolo, chiamato da tutti Angelo, frequentò le elementari. Successivamente, entrò nel seminario arcivescovile di Siena, per passare poi nel collegio dei Salesiani di Firenze e in seguito nel seminario vescovile di Arezzo. Dopo il liceo, Angelo si iscrisse alla Pontificia Facoltà di Teologia di Posillipo (Napoli). Il 10 ottobre 1943 fu ordinato sacerdote e nel 1945 conseguì la laurea in Teologia presso l’Università Gregoriana di Roma. Negli anni seguenti conseguì la Licenza in Diritto Canonico presso il Pontificio Istituto Utriusque Juris e il diploma in Paleografia, Archivistica e Diplomatica presso l’Archivio di Stato di Roma.

Dal 1947 ha insegnato per 25 anni Esegesi Biblica, Lingua Ebraica e Lingua Greco-Biblica presso il Seminario aretino. Dal 1948 ha insegnato per 27 anni, Religione nelle Scuole statali di Arezzo. Ha insegnato per un certo periodo anche nel Seminario di Siena. Chi lo ha avuto per insegnante, lo ricorda anche a distanza di molti anni per il suo particolare modo di spiegare: “ore e ore filate via senza fatica […] Quando la lezione si faceva impegnativa e la stanchezza in classe cominciava ad affiorare, un’opportuna barzelletta (di cui sapeva sempre l’ultima) veniva ad interrompere con una liberatoria risata un austero passo di S. Paolo, un misterioso presagio dell’Apocalisse …” (Don Antonio Bacci). Oltre all’insegnamento, Don Angelo è stato anche parroco di parrocchie di campagna. Prima a Albiano, nella Valcerfone, in seguito al Bagnoro, a Pergognano nella Val di Chio -  dove è rimasto 19 anni – e infine a Molin Nuovo.

Nel tempo libero che gli rimaneva tra l’insegnamento e la cura d’anime, ricercava negli archivi, leggeva, studiava e poi scriveva. Il frutto dei suoi lavori veniva pubblicato in riviste e libri o divulgato in brillanti conferenze, in giro per mezza Italia. Sono ben 65 i volumi pubblicati da Monsignor Tafi e diversi superano le 400 pagine. Ha scritto anche centinaia di articoli in giornali, riviste, atti di accademie, bollettini di associazioni o istituzioni varie. Parecchi suoi libri si sono esauriti poco dopo la pubblicazione, a testimoniare l’interesse dei lettori per i suoi lavori.

Le pubblicazioni di Don Angelo riguardano principalmente due argomenti: la storia sacra e la storia del territorio aretino, in particolare la storia della chiesa aretina, delle sue pievi e di altri luoghi sacri. Se il suo primo lavoro di Storia Sacra è del 1948, al 1969 risale il suo primo libro di storia della terra aretina “Una piccola chiesa di campagna”, dedicato alla sua chiesa di Pergognano. Un piccolo gioiello pieno di affetto per quella gente ancora dedita ai lavori dei campi, dove già si poteva apprezzare la vasta conoscenza che Tafi aveva della nostra storia e delle vicende del cristianesimo aretino.

Nei suoi lavori Mons. Tafi univa la grande scrupolosità verso la verità storica alla semplicità del linguaggio, facile da comprendere per tutti. Scrisse il prof. Alberto Fatucchi: “don Angelo … pensa che il suo primo dovere sia di parlare a quanti più possibile e non solo agli specialisti, di non chiudersi nella turris eburnea dell’astruseria espressiva …”. Questa sua capacità di rivolgersi a tutti, lo aveva portato negli ultimi anni a divulgare la storia delle oltre 70 Pievi aretine in un fortunato programma di Teletruria, condotto da Pierluigi Rossi. A distanza di più di vent’anni trovo tantissime persone che ricordano con nostalgia quelle puntate con quell’imponente prete, che indossava la talare ed il basco nero, in giro con Pierluigi Rossi per le campagne aretine e senesi, alla ricerca delle “Madri vegliarde” del nostro popolo, come Tafi chiamava le pievi. Del resto, diceva don Angelo che il divulgare è una forma di evangelizzazione, in sintonia quindi, con la missione del cristiano: “cerco di volgarizzare, che in fin dei conti è una maniera di evangelizzare; il mio scopo è far conoscere al popolo, col linguaggio più piano, affinché cresca. Divulgare, quindi, ma su basi scientifiche”.

Don Antonio Bacci, anche lui valente storico della terra di Arezzo, scrisse: “Angelo Tafi può davvero considerarsi un padre della chiesa aretina moderna. Egli ci ha fatto conoscere ed amare la nostra terra, e ci ha dato un grande insegnamento di passione civile e cristiana”. E il celebre medievista francese, Jean Pierre Delumeau, scrive: “i miei anni sotto la benevolente guida di don Tafi sono stati i più fecondi del mio percorso di storia aretina”.

Come ebbe a scrivere lo stesso don Angelo, Tafi non è mai stato “uno di quelli che annusano il vento che tira prima di decidersi a prendere posizione”. Se era convinto della giustezza di una opinione o di una battaglia non si tirava indietro, ma combatteva, da solo o con eventuali alleati. Potrei ricordare parecchi momenti, quale ad esempio la battaglia per riportare la Chimera ad Arezzo.

Angelo Tafi ci ha lasciato il 14 agosto 2000, l’anno del giubileo che aveva atteso con grande entusiasmo. Il Comune di Arezzo gli ha intitolato una strada. Il comune di Castiglion Fiorentino gli ha dedicato l’ala moderna della sua Biblioteca, arricchita dalle migliaia di libri donati dallo stesso Don Angelo.

Proprio per ricordare i 100 anni dalla nascita di un personaggio indimenticabile, qual è monsignor Angelo Tafi, l’assessorato alla cultura del Comune di Castiglion Fiorentino, assieme alla biblioteca, ha messo in piedi alcune iniziative, tra cui un convegno a lui dedicato, che si svolgeranno quando le condizioni sanitarie lo permetteranno.

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