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Messe senza fedeli, i vescovi contro il decreto: "Violata la libertà di culto"

La Conferenza Episcopale Italiana contro l'ultimo decreto: "I vescovi italiani non possono accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto"

"I vescovi italiani non possono accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto". Sono le parole che vanno a chiudere il comunicato pubblicato dalla Conferenza Episcolape Italiana (CEI), l'assemblea permanente dei vescovi italiani, presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti, ex vescovo di Arezzo. La CEI, oltre ad indicare l'orientamento nel campo dottrinale e pastorale, mantiene i rapporti con le pubbliche autorità dello Stato italiano, critica senza mezzi termini il testo dell'ultimo decreto che non prevede la possibilità di poter celebrare messe. Vengono solamente garantiti i funerali, possibilmente all'aperto, e con massimo 15 persone, ovviamente familiari.

Il 4 maggio sì alle visite familiari, ma solo in Toscana. Riaprono le fabbriche. Il 18 i negozi, il 1° giugno bar e ristoranti

Il disappunto dei vescovi italiani nasce anche dal confronto avuto il 23 aprile con il Ministro dell'interno Luciana Lamorgese, e riportato anche da Avvenire. "Sono allo studio del Governo nuove misure per consentire il più ampio esercizio della libertà di culto" erano state le parole del ministro.

"Guardare messa non è celebrarla". Il cardinale Bassetti: "Riprendiamo le celebrazioni in sicurezza"

La Conferenza Episcopale Italiana spiega di aver "accettato, con sofferenza e senso di responsabilità, le limitazioni governative assunte per far fronte all’emergenza sanitaria". Un sì da parte della CEI che però aveva come speranza e obiettivo quello di poter tornare a dire messa e svolgere attività pastorale non appena fosse stato possibile 'allentare le maglie', rispettando ovviamente le norme di sicurezza.

"Il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri - scrive la CEI - esclude arbitrariamente la possibilità di celebrare la messa con il popolo. Alla Presidenza del Consiglio e al Comitato tecnico-scientifico si richiama il dovere di distinguere tra la loro responsabilità – dare indicazioni precise di carattere sanitario – e quella della Chiesa, chiamata a organizzare la vita della comunità cristiana, nel rispetto delle misure disposte, ma nella pienezza della propria autonomia".

Così i vescovi italiani, di cui Gualtiero Bassetti è il presidente, urlano il loro no a questo decreto che nega la libertà di culto.

"I vescovi italiani - si legge nella nota - non possono accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto. Dovrebbe essere chiaro a tutti che l’impegno al servizio verso i poveri, così significativo in questa emergenza, nasce da una fede che deve potersi nutrire alle sue sorgenti, in particolare la vita sacramentale".

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