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Cava di Cincelli. Parla un'imprenditrice: "Il mio b&b rischia di chiudere"

Gabriella è la proprietaria de Le Bilodole, struttura ricettiva che gestisce insieme alla figlia e al genero

"Era poco più di un rudere. Lo guardai scettica non trovandovi niente di particolarmente bello. Sandro invece no. Lui già vedeva questo luogo con altri occhi. Mio marito mi convinse a guardare meglio quei quattro sassi e così, svoltato l'angolo di quel fabbricato venimmo travolti dal candore di decine e decine di susini selvatici in fiore. Si estendevano a perdita d'occhio. L'aria era così pervasa di profumo che si avvertiva distintamente sino da Cincelli. E così dopo aver scoperto quel fazzoletto di terra magica decidemmo che sarebbe diventato il nostro piccolo angolo di paradiso".

Un paradiso in terra quello dove Gabriella è riuscita a dare vita al B&B Le Bilodole di Cincelli.
Trent'anni fa insieme al marito decisero di acquistare un casolare che si trova, in linea d'aria ad una manciata di chilometri alla piana delle Piagge, il luogo dove un domani potrebbe sorgere la tanto dibattuta e temuta cava di ghiaia e rena.

La storia di questo bed and breakfast è quella che corre in parallelo con la vicenda di una famiglia intera. Dopo l'acquisto del terreno e dell'edificio Gabriella e suo marito hanno investito 10 anni delle loro energie, tempo e denaro per trasformarlo in una struttura in grado accogliere visitatori e turisti da tutto il mondo.

"Meglio scavare che costruire capannoni"

300mila euro per aprire la cava a Cincelli

"Nel 2001-2002 - racconta ancora Gabriella - abbiamo aperto le porte de Le Bilodole. Da allora grazie al passaparola, e alla qualità del soggiorno offerto, abbiamo ospitato centinaia e centinaia di ospiti. Si tratta per lo più di stranieri. Vengono qui perché trovano la bellezza di un paesaggio che è di fatto una piccola Val d'Orcia e anche perché tranquillità, pace e natura sono le vere protagoniste. Tutti aspetti che un domani, se davvero questa cava verrà aperta, saranno spazzati completamente via. La nostra attività si trova in una zona meravigliosa. Gli abitanti del luogo la vivono con pienezza in ogni stagione. Si trova sempre qualcuno che passeggia, che pratica sport, qualcun altro si rilassa perso con lo sguardo nel verde delle nostre colline". 

I timori di Gabriella sono gli stessi di quelli che, come lei, qui hanno scelto di vivere ma anche di intraprendere attività economiche. Sono numerose le strutture ricettive, quasi tutte a conduzione familiare, che si affacciano in questo angolo di terra. Tutti temono l'impatto di camion, mezzi pesanti e scavatori in azione per un periodo di 3 anni circa.

"Ma siamo sicuri sui tempi? - prosegue Gabriella - inoltre ci chiediamo tutti per quale ragione sia necessario scavare e deturpare questa terra quando, ghiaia e rena possono tranquillamente essere estratte ripulendo il letto dell'Arno e la diga della Penna? Le nostre preoccupazioni, credo, che siano davvero più che legittime. Personalmente accolgo una clientela che è alla ricerca di un certo stile di vita. Si tratta di persone adulte che ricercano la vacanza immersa nel verde e nella tranquillità. Da qui sono passati scienziati, musicisti, dottori. Tutti sono rimasti conquistati dalla meraviglia di questi luoghi. Uno splendore che potrebbe essere spento da questa scelta. E' per questa ragione che chiediamo con forza al Comune di Capolona di fare marcia indietro. Di ripensare alla propria decisione di fare quanto possibile per impedire questo scempio". 

Il video tratto dalla pagina Facebook - La valle delle Piagge

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