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Il Casentino verso il ritorno al distretto sanitario autonomo. Ducci: “Ha vinto il lavoro di squadra”

Avviato in Regione l'iter per la cancellazione del maxi distretto con Valtiberina e città di Arezzo. La presidente dell’Unione dei Comuni Montani: "La decisione è frutto di una battaglia portata avanti da tutti i sindaci"

Il Casentino tornerà ad essere un distretto sanitario autonomo: termina quindi l’esperienza del maxi distretto che aveva accorpato Casentino, Valtiberina e città di Arezzo. Gli amministratori locali chiedevano da tempo una riorganizzazione capace di garantire la capillarità del servizio sanitario e avevano sottolineato più volte come, anche in seguito all’esperienza vissuta dal sistema sanitario durante la pandemia, fosse importante una sanità territoriale in grado di rispondere da vicino ai cittadini, con un’attenzione particolare a tutte quelle aree di montagna lontane dai grandi ospedali.

I sindaci, nei giorni scorsi, hanno preso parte all'audizione in Commissione sanità della Regione Toscana dove hanno potuto esprimersi sulla proposta di legge che consentirà il ritorno all'autonomia.

“Chiedevamo da tempo un ritorno all’autonomia, in modo da riorganizzare il nostro sistema sanitario in base alle esigenze e caratteristiche del territorio – ha spiegato la presidente dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino Eleonora Ducci. Il Casentino è una vallata con peculiarità diverse da Valtiberina e Arezzo, interessi a volte anche confliggenti, che hanno reso complicata la convivenza nel cosiddetto distrettone. L'imminente ritorno ad un distretto autonomo è una vittoria di squadra, frutto di una battaglia portata avanti da tutti i sindaci, che da subito avevano evidenziato le criticità, e raccolta dai nostri rappresentanti in regione Ceccarelli e de Robertis".

“Sono molto soddisfatta del ritorno ad un distretto autonomo per il nostro Casentino – ha dichiarato l’assessora al sociale nell’unione Valentina Calbi. I nostri cittadini avranno servizi migliori, di qualità e organizzati in base alle loro specifiche esigenze. In Regione avremo la possibilità di far valere le nostre richieste, grazie ad un maggiore peso politico, alla presenza di un nostro direttore e di un nostro presidente. Tenendo conto delle risorse messe a disposizione dalle Asl e dai comuni, organizzeremo e programmeremo in modo autonomo i servizi sanitari necessari ai casentinesi”.

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