Trasformazione delle Case della Salute, i sindacati di medicina generale scrivono a Giani
Lettera delle organizzazioni sindacali al presidente della regione Toscana: "Passaggio alle Case di Comunità, non siamo partiti con il piede giusto. Serve il tavolo di concertazione"
Lettera aperta di tutte e tre le organizzazioni sindacali (Fimmg, Snami, Smi) rappresentative della Medicina Generale al Presidente della Regione Toscana e all’Assessore competente.
"Siamo partiti ma non con il piede giusto: con questa frase ci riferiamo alla recente Delibera di Giunta sul progetto di trasformazione delle attuali Case della Salute verso le Case di Comunità previste dal PNRR. I segretari regionali dell OO.SS della Medicina Generale, si erano espressi a favore di questo passaggio e stanno (o stavano?) trattando, con l’assessore e i funzionari preposti, questo e altri temi ritenuti prioritari per i nostri concittadini.
Il concordato tavolo tecnico di trattativa regionale, per dare attuazione agli obiettivi definiti dall’accordo politico fra la nostra regione e le organizzazioni sindacali della medicina generale, è stato di fatto riaffermato nel Comitato Regionale della Medicina Generale dello scorso 25 ottobre. In quella occasione, tuttavia, né l’assessore né i funzionari hanno fatto il minimo accenno alla delibera che sarebbe stata portata in Giunta a breve.
Risulta difficile credere che la corposa delibera (15 pagine) sia stata partorita nel frattempo. Nel documento si legge tra l’altro che “la CdC hub garantisce l’erogazione dei seguenti servizi, anche mediante modalità di telemedicina: - Équipe multiprofessionali (MMG, PLS, Continuità Assistenziale, Specialisti Ambulatoriali Interni (SAI) e dipendenti, Infermieri e altre figure sanitarie e sociosanitarie); - Presenza medica h24 - 7 giorni su 7 anche attraverso l’integrazione della Continuità Assistenziale”.
Ci risulta che tutto questo non sia stato ancora concordato con la Medicina Generale Toscana e per quanto si possa essere favorevoli alla loro presenza nelle CdC (presenza già stabilita per le CdS nell’AIR 2012) bisogna definire prima con quale inquadramento, con quale ruolo e con quali funzioni possa essere eventualmente ritenuta fattiva. Questo passa solo attraverso un tavolo di concertazione tra la Regione e le OO.SS. della Medicina Generale e se ciò non accadesse, si incrinerebbe il rapporto di collaborazione fra la Medicina Generale e la Regione per giungere alla definizione di un AIR che definisca una corretta applicazione del PNRR per l'auspicato potenziamento della sanità territoriale".