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Casa Pia, l'ex presidente Diana: "Le nomine e le inesattezze di Ghinelli"

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Fabio Diana, ex presidente dell'Asp. Vittorio Fossombroni, relativa alle ultime vicende dell'ente e alle dichiarazioni del sindaco Alessandro Ghinelli nell'ultimo consiglio comunale. Da circa due anni non...

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Fabio Diana, ex presidente dell'Asp. Vittorio Fossombroni, relativa alle ultime vicende dell'ente e alle dichiarazioni del sindaco Alessandro Ghinelli nell'ultimo consiglio comunale.

Da circa due anni non mi occupo più della ASP Fossombroni, neanche come cittadino, per rispetto agli Amministratori che sono stati nominati dopo di me nel CdA di quella che gli aretini conoscono come Casa Pia, ma anche e soprattutto perché credo che le vicende legate ad una istituzione come quella, che si occupa di assistere persone fragili, debba stare fuori dalla polemica politica.

E oggi non voglio certo venire meno a quell’intendimento, anche perché del merito della vicenda che ha portato alla decadenza dell’attuale C.d’A. non ho elementi e ruolo per discuterne in questa sede.

Quello che mi ha “costretto” a scrivere questa breve dichiarazione, sono le parole che il Sindaco Ghinelli ha usato per rispondere ad una interrogazione.

Il Sindaco ha affermato che all’atto del suo insediamento avrebbe lasciato in carica il Consiglio di Amministrazione da me presieduto fino alla nomina di quello scelto da lui, cosa avvenuta nel Marzo 2016, a ben quasi 9 mesi di distanza dal 2 luglio 2015, giorno del Consiglio Comunale che lo ha insediato, dopo le elezioni.

L’Ing. Ghinelli in questo caso dice una cosa non vera!

Per legge i Consigli di Amministrazione delle aziende e società pubbliche, dopo la loro naturale scadenza, che per quello dell’ASP Fossombroni, da statuto, è coincidente con la durata del Sindaco che lo nomina, hanno una proroga, per consentire al nuovo Sindaco di nominarne uno nuovo, di 45 giorni nei quali possono solo effettuare atti di ordinaria amministrazione.

Scaduti i 45 giorni di proroga di legge, il C.d’A. si considera decaduto e qualsiasi atto è nullo e chi lo fa è perseguibile civilmente e penalmente.

Il sindaco Ghinelli è entrato in carica, appunto il giorno 2 Luglio 2015, non ha provveduto a dare proroga al C.d’A. fino allora in carica che, quindi, ha espletato l’ordinaria amministrazione sino al 17 Agosto 2015 e poi è formalmente e concretamente decaduto a termini di legge.

Da quel momento la Casa Pia è stata lasciata senza Amministratori ed ha potuto proseguire la propria attività solo grazie al fatto che era ed è un’istituzione sana nei bilanci e solida nella qualità, oltre che nelle persone che la dirigono.

Il Sindaco Ghinelli si dovrebbe ricordare che il sottoscritto, preoccupato da quella che consideravo e tutt’ora penso sia stata, una omissione, era già intervenuto sulla stampa prima della fine del 2015 sollecitando la nomina del C.d’A.

Nomina che Ghinelli ha fatto solo nel Marzo del 2016 a preoccupante ridosso dell’obbligo di approvazione del bilancio previsionale, atto la cui mancata approvazione avrebbe portato l’azienda al commissariamento.

Auguro agli aretini che il Sindaco abbia intenzionalmente riportato inesattezze, perché in caso contrario questo sarebbe un segno tangibile che della Casa Pia poco gli importa.

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