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“Una casa per noi”, un nuovo progetto di residenzialità per l’Istituto di Agazzi

Il percorso accompagnerà cinque persone con disabilità a vivere insieme nell’ottica del “Dopo di noi”. La prima fase preparatoria alla vita autonoma ha preso il via, poi la convivenza sarà prevista da gennaio

Un nuovo progetto di residenzialità per adulti con disabilità intellettive. L’Istituto “Madre della Divina Provvidenza” dei Padri Passionisti di Agazzi ha avviato il percorso “Una casa per noi” che accompagnerà cinque persone ad acquisire le autonomie per vivere insieme in un appartamento appositamente allestito nella frazione di Agazzi. Questa iniziativa è inserita nel progetto presentato dalla Zona Aretina denominato “Niente su di noi senza di noi” di cui l’Azienda USL Toscana Sud Est è stata soggetto proponente e capofila di partenariato, e che è stato elaborato e gestito tramite una rete che ha visto coinvolti enti pubblici, cooperative sociali, enti no-profit, fondazioni e associazioni in rappresentanza di famiglie e persone con disabilità. L’iniziativa trae le radici dalla legge 112 del 2016 ed è inserita tra i progetti del “Durante e dopo di noi” curati dall’Istituto di Agazzi e coordinati dal dottor Fabrizio Giorgeschi che sono orientati a favorire la qualità di vita e l’inclusione sociale di chi è affetto da disabilità intellettive, attraverso l’acquisizione di abilità pratiche e relazionali che preparino ad un futuro indipendente in vista anche della perdita del sostegno dei genitori.
“Una casa per noi” ha preso il via con l’individuazione di persone che, già seguite dall’Istituto di Agazzi, sono state ritenute idonee e bisognose di vivere un percorso di deistituzionalizzazione e di residenzialità autonoma, con la proposta che è stata avanzata e condivisa con le stesse persone e le rispettive famiglie. La prima fase, denominata “Verso una casa per noi”, ha preso il via nelle scorse settimane e prevede una vera e propria preparazione alla vita in autonomia attraverso specifici training volti al raggiungimento di competenze nella vita domestica, nella cura di sé, nella partecipazione alla vita sociale e negli spostamenti, educando e allenando anche ad una corretta gestione del tempo libero in autonomia o insieme ad altri. Questo percorso sarà propedeutico all’attivazione, a partire dal mese di gennaio, del modello abitativo continuativo sette giorni su sette che prevede la convivenza dei residenti al mattino, al tardo pomeriggio e alla notte, favorendo l’autonomia nelle diverse mansioni ma facendo affidamento sull’assistenza di operatori dell’Istituto di Agazzi. Durante la giornata, invece, sarà previsto il tradizionale svolgimento di diverse attività della vita quotidiana fuori dall’appartamento tra mansioni lavorative, occupazionali e percorsi riabilitativi a seconda dei bisogni e delle capacità di ogni residente nell’ottica di una costruzione del “progetto di vita” organizzato a partire dalla centralità della persona, dai suoi bisogni e dalla possibilità di autodeterminare le proprie scelte.
Questo percorso organizzato dall’Istituto di Agazzi prescinde dai livelli di disabilità delle persone e prevede il coinvolgimento anche di soggetti con elevati bisogni di sostegno e associate disabilità fisiche, andando così a garantire il diritto ad una vita di qualità indipendentemente dalle capacità. "L’Istituto di Agazzi - commenta il dottor Giorgeschi, - già dall’inizio degli anni 2000 è stato particolarmente sensibile alle tematiche del “Dopo di noi”, impegnandosi in numerosi progetti di deistituzionalizzazione e di vita indipendente attraverso l’attivazione di due Comunità Alloggio Protette e di sette Appartamenti Assistiti e Supervisionati. Il progetto “Una casa per noi” si colloca in un percorso di continuità con il passato ma guarda ad un futuro delle persone con autismo e disabilità intellettive sempre più fondato sull’esigibilità dei loro diritti e sulla conquista di una vita autodeterminata, indipendente, inclusiva e di qualità".

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