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“Una casa per noi”, al via il percorso di vita autonoma per adulti con disabilità

L’Istituto di Agazzi ha inaugurato una nuova esperienza volta a garantire autodeterminazione e diritti. Dal mese di marzo è iniziata la convivenza supportata in un appartamento nella frazione di Agazzi

Un percorso di vita autonoma per adulti con disabilità intellettive. L’Istituto “Madre della Divina Provvidenza” dei Padri Passionisti di Agazzi ha inaugurato il progetto di residenzialità “Una casa per noi” che, a partire dal mese di marzo, ha dato il via ad una nuova esperienza volta a garantire l’autodeterminazione e i diritti degli utenti presi in carico dall’istituto, sia in forma diurna che residenziale. L’intenzione, come già accaduto in passato per gli altri sei appartamenti attivati per la vita indipendente, è di andare a proporre a persone con disabilità residenti presso l’istituto o nel proprio domicilio, la possibilità di vivere un’autonomia supportata in contesti a carattere familiare e allestiti in luoghi territoriali ordinari.

Il percorso “Una casa per noi” ha previsto l’allestimento di una villetta con giardino nella frazione di Agazzi, ha coinvolto tre adulti e ha preso il via con un periodo di allenamento alla residenzialità autonoma che, tra novembre e gennaio, è stato orientato all’acquisizione di maggiori livelli di competenza nella gestione di vita domestica, cura di sé, tempo libero e attività occupazionali e lavorative a seconda di bisogni, capacità e desideri di ogni residente, facendo sempre affidamento sull’assistenza di operatori dell’Istituto di Agazzi coordinati dal dottor Fabrizio Giorgeschi. Questi tre mesi preparatori hanno anche gettato le basi per la costituzione del gruppo-casa attraverso la realizzazione di primi momenti di convivenza e la previsione di esperienze di pernottamento per consolidare un’armoniosa sostenibilità nel vivere sociale in appartamento. A queste persone potranno ora aggiungersene altre in virtù dei training che l’Istituto di Agazzi sta portando avanti da alcuni mesi, così da poter completare una risposta residenziale prevista per cinque soggetti.

L’acuirsi dell’emergenza sanitaria ha ritardato il vero e proprio insediamento nell’appartamento di Agazzi che è però potuto avvenire da martedì 1 marzo, dando il via ad un modello abitativo continuativo sette giorni su sette che prevede la convivenza dei residenti al mattino, al tardo pomeriggio e alla notte. Tutto questo, inoltre, è espressione del progetto presentato dalla Zona Aretina sul “dopo e durante noi” denominato “Niente su di noi senza di noi” di cui la Asl Toscana Sud Est è stata soggetto proponente e capofila di partenariato, e che è stato elaborato e gestito tramite una rete con enti pubblici, cooperative sociali, enti no-profit, fondazioni e associazioni in rappresentanza di famiglie e persone con disabilità. «L’intenzione - commenta il dottor Giorgeschi, - è di favorire la costruzione di un “progetto di vita” organizzato a partire dalla centralità della persona, dai suoi bisogni e dalla possibilità di autodeterminare le proprie scelte. Questa volontà anima da sempre le attività svolte dall’Istituto di Agazzi con le persone con autismo e disabilità intellettive, per affermare modelli sempre più fondati sull’esigibilità dei diritti e sulla conquista di una vita indipendente, inclusiva e di qualità».

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