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Casa di Elena, Fraternita rinnova la concessione: "Qui un percorso di vita per scoprire l'autonomia"

Un'antica casa Leopoldina, nelle campagne di San Leo, che ospita sei persone che stanno imparando a prendere in mano la propria vita e a scoprire la propria autonomia nonostante le difficoltà legate ad alcune disabilità. E' la Casa di Elena...

Un'antica casa Leopoldina, nelle campagne di San Leo, che ospita sei persone che stanno imparando a prendere in mano la propria vita e a scoprire la propria autonomia nonostante le difficoltà legate ad alcune disabilità.

E' la Casa di Elena, gestita dall'Associazione il Casolino. La Fraternita dei Laici ha confermato proprio in questi giorni la concessione di questa struttura che, ad oggi, rappresenta una risposta alternativa all’ospitalità in Istituto, mette al centro la “presa in carico” delle persone in un contesto di tipo familiare e con forti relazioni con il contesto territoriale.

Qui, a poca distanza dalla città ma in aperta campagna, gli ospiti, con vari livelli di autonomia, prive i del necessario supporto familiare o in situazioni di emergenza, vengono inserite sulla base di programmi individuali per periodi delimitati o in forma stabile, godono di ampi spazi, sia privati che comunitari, vivendo un’esperienza che mira a stimolare al massimo l’autonomia e ripropone per quanto possibile l’ambiente familiare con le intense relazioni che gli sono proprie.

Sono storie di crescita e di speranza quelle degli ospiti della struttura, esperienze che danno una risposta ai tanti dubbi sul “dopo di noi” che le famiglie aretine hanno. “Con questa decisione – ha spiegato il primo rettore della Fraternita dei Laici, Pier Luigi Rossi - il Magistrato ha voluto continuare l’impegno che la Fraternita ha nella tutela sociale della comunità aretina. Il Magistrato riconosce e ringrazia la presidente della Associazione onlus Il Casolino che gestisce la “Casa di Elena. Questa casa, che deriva a noi dalla Fondazione Occhini, ha un valore storico artistico di grande rilevanza, ma è al servizio dell'associazione Il casolino. E siamo qui per ribadire come uno dei fondamenti dell'agire della Fraternita sia la tutela sociale della comunità. Non dobbiamo mai dimenticare che la solidarietà sociale è l'anima e l'identità del popolo di Arezzo e noi vogliamo mantenere questa secolare progettualità nella tutela sociale anche oggi, in questi momenti difficili”.

La struttura, aperta dal 2005, come detto rappresenta una risposta alternativa all’ospitalità in Istituto. Funziona in modo permanente nelle 24 ore per tutti i giorni dell’anno.

“La gestione - spiega la presidente dell’associazione Il Casolino, Tiziana Lanini - basata sulla integrazione fra volontari e personale professionale è possibile anche grazie all’essenziale coinvolgimento del Comune di Arezzo. Questa struttura assorbe le energie della nostra associazione, qui dentro vivono questi nostri amici che hanno famiglie che non potevano più prendersi cura di loro, o che solo temporaneamente hanno bisogno di un supporto, e vi trovano un momento di abitudine al distacco e crescita nelle autonomia. Qui non si viene solo assistiti, ma si partecipa a quella che è la casa, la loro casa ”. Accanto alle attività stabili, sono previsti infatti percorsi sperimentali per favorire l’abitudine al distacco dalla famiglia e stimolare la capacità di gestione collettiva in contesti diversi. Il gruppo del personale è composto da figure con una adeguata esperienza e professionalità e mette accanto volontari e operatori qualificati di Progetto 5, Cooperativa Sociale che collabora e sostiene fin dall’inizio questa esperienza.
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