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Casa della salute: "Fragilità, cronicità e accompagnamento. un nuovo modello di presa in carico"

Secondo i dati Istat, circa tre milioni di persone vivono in condizione di disabilità in Italia (4,8 % della popolazione totale, 44,5 % nella fascia di età con più di 80 anni) e ciò testimonia una trasformazione radicale nell’epidemiologia. Questo...

Secondo i dati Istat, circa tre milioni di persone vivono in condizione di disabilità in Italia (4,8 % della popolazione totale, 44,5 % nella fascia di età con più di 80 anni) e ciò testimonia una trasformazione radicale nell’epidemiologia. Questo richiede un notevole impegno di risorse, una forte integrazione dei servizi sanitari-assistenziali-sociali-riabilitativi che coinvolge tutta la rete ospedale-territorio.

La cronicità, è associata al declino cognitivo e agli aspetti della vita quotidiana, come l’autonomia, la mobilità, la capacità funzionale e la vita di relazione hanno un rischio maggiore di “outcome” negativi, quali aumento della morbilità, aumentata frequenza e prolungata ospedalizzazione, aumentato rischio di disabilità, uso di risorse (sanitarie, sociali, assistenziali) e mortalità. Un argomento di estrema e contingente attualità che sarà affrontato nel corso della tavola rotonda “Casa della Salute. Nuova presa in carico della cronicità” organizzata dalla FNP Cisl di Arezzo con la partecipazione dell’USL Sud Est Toscana con interventi della dr. Anna Beltrano, direttore del Distretto USL Sud Est – zona Valdichiana ed il dr. Marco Conti, coordinatore clinico Medicina generale - zona distretto Valdichiana.

La Usl Sud Est, di fatto, attraverso la Medicina generale e con le tre Casa della Salute della Valdichiana aretina ha varato la sperimentazione di questo nuovo modello organizzativo di pianificazione, programmando prestazioni ed interventi di cura specifici dei pazienti con patologie croniche, affiancandoli e garantendogli un’assistenza continuativa. Si tratta di una scelta innovativa e indirizzata a dare risposte concrete ai crescenti e nuovi bisogni di salute determinati dagli effetti delle tre transizioni: epidemiologica, demografica e sociale che hanno portato ad un cambiamento strutturale ed organizzativo con una nuova geografia dei servizi.

“La FNP Cisl di Arezzo, sottolinea il suo segretario Pasquale Ciabatti, da sempre ha sostenuto nei tavoli di contrattazione la necessità di attuare sul territorio la medicina di iniziativa attraverso i Medici di Medicina Generale Il nuovo modello organizzativo, prosegue, ha lo scopo di valorizzare l’assistenza domiciliare integrata, con interventi basati sull’unitarietà di approccio, centrato sulla persona, ed orientato ad una migliore organizzazione dei servizi in coerenza con quanto previsto dai contenuti del Piano Nazionale Cronicità (PNC) e dai nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). L’obiettivo, conclude Ciabatti, è anche di far emergere una cultura e un modello organizzativo aziendale che gestisca la presa in carico globale della persona dalla dimissione protetta al domicilio, programmando le prestazioni di cura specifici, previste nel (PAI) Piano di Assistenza Individuale, specifico per ogni singolo paziente, prescrivendo le cure più appropriate, alleggerendo il paziente dalla responsabilità di prenotare visite ed esami”.

“Casa della Salute. Nuova presa in carico della cronicità” affronterà questo delicato argomento con un pool di qualificati esperti venerdì 26 ottobre a partire dalle 10,30 nel Teatro comunale “Mario Spina” di Castiglion Fiorentino. Dopo il saluto istituzionale che vedrà la presenza del sindaco di Castiglion Fiorentino, Mario Agnelli, del segretario regionale FNP CISL Toscana, Mauro SCOTTI e della segretaria confederale CISL Toscana, Francesca RICCI, si entrerà nel vivo dell’argomento. Le conclusioni saranno affidate alla segretaria nazionale FNP, Patrizia Volponi.

Coordina l’incontro la giornalista Antonella di Tommaso.

Andare oltre l’Ospedale che segue in modo specifico soggetti complessi spesso con polipatologia e sempre più in fase acuta, attraverso un nuovo modello sanitario organizzato dove la Medicina generale garantisce al cittadino di sentirsi preso in carico anche nella fase di riammissione al territorio e nella fase di assistenza domiciliare, con una assistenza altrettanto sicura e seguita con le stesse garanzie dell'assistenza ospedaliera ma collocata in un ambiente protetto e accogliente, adatto ad una lungodegenza o a cure a bassa complessità, in cui giocano un ruolo fondamentale oltre al medico di base anche la famiglia che assiste e si prende cura del paziente.

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