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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Approvato l'atto di indirizzo di Caporali sul dottor Francesco Sforzi: “Il suo ricordo è anche un tributo ai sanitari di oggi”

Restauro del monumento al cimitero, intitolazione piazzetta del San Donato, mostra dedicata alle sua vita, opuscolo per gli studenti: "ecco le iniziative da mettere in atto” 

L'ultimo consiglio comunale ha approvato l'atto di indirizzo presentato da Donato Caporali, che impegna la giunta a organizzare una serie di iniziative per celebrare la figura del dottor Francesco Sforzi nel duecentesimo anniversario della nascita.

“Ad Arezzo era nato il 5 gennaio 1820 e qui ebbe una rapida carriera – ha ricordato Caporali – che  gli consentì di raggiungere progressivamente i posti più ambiti della professione sanitaria provinciale: dapprima “infermiere” e professore d’ostetricia, oculista, quindi presidente del Comitato medico aretino, membro del Consiglio sanitario della provincia, responsabile della vaccinazione animale, rettore (ad interim) dell’ospedale. Era membro delle più accreditate accademie scientifiche del tempo, fra le quali Berlino, Londra, Parigi e Vienna.

Fece parte della rappresentanza municipale, comprendendo che la complessità delle problematiche organizzativo-istituzionali connesse con la professione, richiedeva un impegno anche di tipo politico-amministrativo. Nella sua elezione risultò determinante, come disse Pietro Mori, ultimo gonfaloniere e primo sindaco di Arezzo, l’appoggio popolare.

L’esperienza fatta in qualità di responsabile medico della deputazione sanitaria anti-colera, segnò una svolta decisiva nel suo modo di intendere e di svolgere la professione medica. In lui crebbe la convinzione che non si potessero più rimandare una politica e opere concrete volte al miglioramento delle condizioni delle classi meno fortunate. Lo Sforzi dedicò gli ultimi anni della sua vita a curare gli infermi non abbienti. Tali visite erano quasi sempre gratuite. Per questo diventò, per la gente comune, “il medico dei poveri” e con questa reputazione venne ricordato per molti anni dopo la morte.

Le sue azioni rappresentano un parallelismo con quanto vissuto in questi mesi nel mondo, in Italia e ad Arezzo con l'emergenza Covid-19, motivo per cui il suo ricordo può essere considerato un tributo, ancorché indiretto, a tutti gli operatori sanitari aretini, medici, infermieri e operatori del soccorso che hanno rappresentato l’orgoglio della città.

L'atto di indirizzo impegna la giunta a procedere, in collaborazione con Arezzo Multiservizi, al restauro del monumento funebre presente nel cimitero monumentale di Arezzo, dedicato proprio al dottor Sforzi, e a valutarne una eventuale ricollocazione in luogo più adeguato;
a intitolargli la piazzetta/parcheggio/area sosta pullman prospiciente l’ingresso principale dell’ospedale San Donato; a promuovere una mostra/convegno che possa far conoscere alla popolazione aretina e non, l’opera e la vita di Francesco Sforzi, anche tramite la pubblicazione di un opuscolo/video celebrativo da consegnare agli studenti delle scuole del territorio”.

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