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I bisogni dell'agricoltura aretina consegnati al presidente nazionale di Cia Cristiano Fini

Durante la cerimonia di inaugurazione dei nuovi uffici, il pensiero corre all’Emilia Romagna e da Arezzo parte una gara di solidarietà Fini (presidente Cia Nazionale): "Indispensabile la manutenzione dei corsi d’acqua e la cura del territorio"

"Per il territorio aretino è strategico completare i distretti irrigui di Sistema Occidentale di Montedoglio, dove insistono tante aziende produttive, moderne e dinamiche e dove ci sono ottime possibilità di sviluppo del settore agroalimentare. Ma ci sono molte altre criticità da affrontare e risolvere in tempi stretti. La prima? Porre attenzione alle aree interne e alla montagna per frenare quell’esodo ormai in atto da troppo tempo che rischia di continuare ad impoverire territori delicati e fragili. Ma altrettanto urgente  è affrontare in modo razionale e costante il gravoso problema del carico degli ungulati e dei predatori che stanno mettendo in crisi tutto il sistema produttivo nelle campagne aretine e che, in qualche caso, diventano minaccia anche per la sicurezza e l’incolumità pubblica. Altra questione da affrontare è la carenza di manodopera: ancora una volta mancano “braccia”, che possiamo rimediare solo con politiche nazionali adeguate a rafforzare i flussi".

Sono queste le principali criticità dell’agricoltura del territorio, consegnate dalla presidente di Cia Arezzo Serena Stefani a Cristiano Fini, presidente di Cia nazionale, oggi, alla sua prima visita in terra aretina, per tenere a battesimo l’ampliamento della sede dell’organizzazione provinciale.
"E’ un momento importante per Cia Arezzo. Quando si inaugurano nuovi locali significa che c’è dinamismo. Ed è importante che questa crescita avvenga in un territorio importante come quello della provincia aretina, “patria” di un’agricoltura che ha saputo guadagnarsi una valenza nazionale, un’agricoltura di qualità che deve essere tutelata. Con questa iniziativa oggi Cia Arezzo dà un segnale importante a tutta l’agricoltura del territorio", ha commentato Fini ricevendo il documento in cui Cia Arezzo ha condensato esigenze e necessità del settore.  
"A un anno di distanza dal nuovo corso di Cia Arezzo, siamo riusciti a fare un primo importante passo per migliorare i servizi rivolti ai nostri clienti storici e a tutta la comunità che necessità di essere accompagnata nel complesso mondo della burocrazia", commenta il direttore di Cia Arezzo Massimiliano Dindalini.
I complimenti per l’iniziativa sono arrivati da Corrado Tei, direttore Caf Cia nazionale che ha precisato: "Con i nuovi spazi di rafforza un presidio che ad Arezzo è stato sempre molto importante ed efficiente".
Si associa il Presidente della Cciaa di Arezzo e Siena Massimo Guasconi: "Questa cerimonia  dimostra la vitalità di un’associazione di categoria importante, che opera in un settore dove c’è bisogno di particolare supporto e che sta vivendo un momento difficile. Accogliamo con piacere il miglioramento dell’efficienza che è sempre di grande auspicio per un ente che rappresenta la casa delle imprese".
Inevitabile nel corso della giornata il pensiero all’Emilia Romagna, regione del Presidente Fini, massacrata dall’ondata di maltempo. "Frane e smottamenti  stanno ridisegnando il territorio dell'Emilia-Romagna, gli allagamenti in pianura stanno compromettendo i raccolti. Per le piante da frutto, i danni saranno anche negli anni a venire. E' una situazione paradossale: dobbiamo fare i conti con passaggi repentini dalla siccità estrema alle alluvioni. E’ indispensabile mettere  in sicurezza il territorio. La pulizia dei fiumi, la manutenzione degli argini sono operazioni essenziali per fronteggiare eventi meteorologici importanti come quelli che si sono registrati in questi giorni nella mia regione".
Nell’occasione Cia Arezzo ha avviato a livello territoriale la campagna nazionale di solidarietà Emergenza Emilia Romagna – Diamo il nostro contributo.

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