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Arezzo saluta la Città del Natale, Comanducci: "La sfida del prossimo anno? Diventare volano di eventi culturali"

Alberghi pieni, tanti visitatori anche nel periodo più critico. Il bilancio dell'assessore al Turismo

I numeri devono ancora essere raccolti, ma sull'esito della Città del Natale paiono esserci pochi dubbi. Piazze e alberghi pieni per interi fine settimana, mercatini brulicanti, aretini e turisti con il naso all'insù per ammirare le proiezioni sui palazzi storici. 

"E' andata bene - commenta Marcello Comanducci, assessore al turismo e presidente della Fondazione Intour - nei prossimi giorni avremo anche i dati di biglietti e incassi, ma possiamo già dire che ci sono state molte cose positive".

Quali? Ad esempio, stando a quanto rilevato dal Comune, il periodo infrasettimanale e nei giorni successivi al Natale (quando il Mercato tirolese aveva già chiuso i battenti) i visitatori al Prato non sono mancati. 

"Questo è un aspetto importante - dice Comanducci -, al Prato c'è stato un bel movimento, tanto che abbiamo chiesto agli espositori delle 'casine' di tenere aperto sia la mattina sia qualche ora in più la sera per accogliere nel modo migliore i visitatori. Lo scorso anno dopo l'8 dicembre ci fu un calo, quest'anno è andata meglio. Tanto che anche la festa in piazza Grande ha visto il tutto esaurito".

Ancora l'edizione non è archiviata e la Fondazione Intour guarda già al Natale che verrà.

"Non è un'esagerazione - dice Comanducci - abbiamo capito che la Città del Natale, con i suoi canali di comunicazione ormai collaudati, può fare da volano anche a eventi culturali della città e della provincia. Per permettere di arricchire il cartellone anche con questi eventi è necessario lavorare già da febbraio. Basti pensare che molti visitatori rimasti per il week end hanno visitato la Cappella Bacci, hanno fatto tappa ad Anghiari e in altri comuni della provincia".

La nuova sfida dunque è servita. Un Natale non solo di luci e mercatini, ma anche di percorsi di tipo culturale alla scoperta della provincia di Arezzo. 

"Abbiamo un potenziale enorme - conclude Comanducci - e dobbiamo muoverci prima che altre città come Siena e Firenze lo facciano. Soprattutto sul fronte degli sponsor. Abbiamo visto che i piccoli non bastano per sostenere la manifestazione. Cercheremo uno sponsor importante, di livello nazionale, in modo da poter continuare a soddisfare le aspettative di chi viene ad Arezzo per Natale".

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