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Best Perfusion: una possibilità di vita in caso d’infarto

Un percorso terapeutico adottato in emergenza e lontano dagli ospedali. La centralità del 118 e dei defibrillatori distribuiti sul territorio

Gli esperti lo chiamano “Best Perfusion”: si tratta di una pratica terapeutica applicata nell’Asl Toscana sud est sulle persone colpite da arresto cardiaco che si trovano lontano dalle strutture ospedaliere. In particolare dall'ospedale Le Scotte di Siena, che può praticare la rianimazione con circolazione extracoroporea, o dagli ospedali di Arezzo e Grosseto che sono dotati di emodinamica per terapia endovascolare degli infarti acuti al miocardio.

La best perfusion coinvolge l’emergenza territoriale, il pronto soccorso degli ospedali di riferimento,le unità operative di Emodinamica e le Terapie Intensive, che collaborano per garantire la più alta qualità di cura per il cittadino vittima di arresto cardiaco improvviso.

Il percorso della best perfusion inizia con la chiamata al 118: la centrale operativa raccoglie dati fondamentali, tra cui l’esatta localizzazione dell’evento che consente di attivare, se presente nelle vicinanze, un defibrillatore semi-automatico. I Dae sono oltre 900 in provincia di Arezzo e circa 625 nelle provincie di Siena e Grosseto.

La centrale operativa guida la persona vicina a quello infartuata con istruzioni telefoniche, nelle prime manovre rianimatorie, fondamentali per aumentare le possibilità di sopravvivenza del paziente in arresto cardiaco. Contemporaneamente vengono attivati i mezzi di soccorso: l’ambulanza di base con personale addestrato alla rianimazione cardiopolmonare e dotata di Dae, i mezzi con sanitari (medici e infermieri a bordo) e l’elisoccorso.

La novità del percorso best perfusion è la possibilità di trasportare il paziente anche in assenza di una ripresa di circolo spontaneo a patto che sul posto arrivi un massaggiatore meccanico presente in uno dei mezzi di soccorso che sono arrivati sulla scena.

Questo è reso possibile dall’utilizzo appunto dei massaggiatori meccanici che garantiscono la possibilità di eseguire un massaggio cardiaco di alta qualità anche in condizioni altrimenti difficoltose , quali il trasporto in ambulanza o in elicottero.

Nonostante il cuore sia ancora in arresto, il suo utilizzo permette di generare una circolazione artificiale con sufficiente ossigenazione degli organi vitali del paziente preservandone la sua capacità di sopravvivenza cellulare.

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