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Baracchi, passione per il vino dal 1860: syrah e bollicine rivoluzionarie a Cortona

Cortona, terra di sole e cultura, di lunghi filari e di tesori etruschi. Vagheggiata dagli americani, meta vacanziera di star hollywoodiane e pure set di film. Una perla non perde il suo fascino minuto, un cuore cittadino incantevole...




Cortona, terra di sole e cultura, di lunghi filari e di tesori etruschi. Vagheggiata dagli americani, meta vacanziera di star hollywoodiane e pure set di film. Una perla non perde il suo fascino minuto, un cuore cittadino incantevole, avvolto da una campagna generosa. Proprio qui batte il cuore dell'azienda agricola Baracchi, che di Cortona è autentica espressione. Syrah, ovviamente, ma anche tanti esperimenti. Un raro e pregevole pinot nero di montagna. E pure le bollicine che hanno cambiato il mondo degli spumanti in Italia.



Nell’azienda agricola Baracchi, situata nelle dolci colline della Valdichiana, si produce vino da 5 generazioni, dal lontano 1860. Il proprietario, Riccardo, aveva soltanto 14 anni quando perse suo padre e si ritrovò sulle spalle l’azienda agricola di famiglia. “Non fu semplice all’inizio. D’improvviso – racconta – tutto quello che era il mio mondo divenne un lavoro, un impegno che non avevo scelto e che dovevo, comunque, portare avanti. Fortunatamente il vino sa travolgere e conquistare e quella responsabilità diventò presto la mia più grande passione”. Nel ’97 Riccardo decise di sostituire le vecchie vigne ormai esauste con giovani barbatelle di sangiovese, trebbiano, cabernet sauvignon, syrah, merlot e pinot nero.

Cantina Baracchi

La sua idea era quella di produrre vini che fossero sì specchio ed espressione del territorio ma che riuscissero anche a reinterpretarlo con il passare delle stagioni e delle tecniche. Sempre con la massima attenzione per la qualità e la genuinità dei prodotti. Il nettare proviene esclusivamente dai vigneti di proprietà e le uve sono raccolte a mano in periodi differenti in base alla varietà, al microclima, agli indici di maturazione. Vengono poi adagiate in piccole cassette per evitare il sovrappeso e selezionate con attenzione e diligenza.

In cantina, la fermentazione, per syrah, pinot nero e cabernet, si svolge in barrique verticali con rimontaggio a mano, mentre per gli altri vini avviene in acciaio a temperatura controllata.

Inoltre Riccardo, insieme al figlio Benedetto e all’enologo e agronomo Stefano Chioccioli, hanno studiato e analizzato i differenti terreni delle quattro località che compongono i 32 ettari vitati dell’azienda. Sono collocate alle estremità dell’affascinante Cortona e, ad ogni area, sono stati assegnati i vitigni più adatti, quelli che, in base alla composizione del suolo e all’esposizione, avrebbero potuto esprimersi al meglio.

pinot nero

Così San Martino, dal suolo sabbioso e particolarmente drenante, produce vini di grande eleganza e armonia ed è coltivato, soprattutto, a syrah e sangiovese; Gabbiano con il suo terreno argilloso e calcareo, che conferisce struttura e potenza, è ideale per cabernet e syrah; la Pietraia dà vini di grande forza e respiro; infine Montanare dalla terra ciottolosa e con un impasto misto è perfetta per il merlot e il trebbiano. Qui, nella parte più alta al limitare di un bosco, Riccardo ha lanciato una grande sfida: piantare il pinot nero.

“Il grande vino, innanzitutto, nasce da un’idea. E di idee, nella nostra azienda, ce ne sono tantissime. Forse troppe. Ma la voglia di sperimentare, di migliorarsi, di osare è lo stimolo che ci spinge oltre i tracciati, oltre la tradizione e che ci ha permesso di distinguerci e di ottenere grandi soddisfazioni”.

Baracchi è stata infatti la prima cantina in Italia ad utilizzare vitigni autoctoni come il sangiovese o il trebbiano per far spumanti metodo classico.baracchi 3 In origine la bollicina, nello Stivale, voleva dire metodo charmat (rifermentazione in autoclave) con Asti in Piemonte e Prosecco in Veneto da uve autoctone come moscato e glera; oppure metodo classico (la più nobile rifermentazione in bottiglia, quella che caratterizza lo champagne) ma con l’uso di uve internazionali come pinot o chardonnay a Trento, in Franciacorta e nell’Oltrepò pavese. Oggi, grazie all’intuizione di produttori come Riccardo, il quadro è molto più vario: in tutte le regioni ci sono esperimenti di spumantizzazione con metodo classico ottenuto con uve del territorio, a volte si ottengono ottimi risultati. Il brut rosé di Baracchi, fresco, intenso e suadente, esprime tutto il carattere e la territorialità del sangiovese: un grande corpo sostenuto da un’importante vena acida che conferisce equilibrio ed eleganza mentre le bollicine accarezzano il palato. Ma questo non è l’unico primato che la cantina può vantare: solo da Baracchi il syrah di Cortona diventa riserva con una più rigida selezione dei grappoli e un affinamento più lungo in barrique. E il trebbiano in purezza si manifesta in 4 vini totalmente differenti fra di loro: un vin santo, uno spumante, un bianco fermo con buone prospettive di invecchiamento (fermenta sulle bucce) e, infine, l’ultimo arrivato in ordine di tempo, l’Ut.

syrah riserva“Significa ‘do’ in latino – spiega Riccardo – la prima nota del pentagramma. Mi ha sempre affascinato il linguaggio universale della musica e il suo potere di unire popoli e attraversare le generazioni. Volevo che questo vino fosse un omaggio a Guido Monaco e alla sua terra. Da anni porto avanti una battaglia per far riconoscere Arezzo come capitale mondiale della musica. Questa provincia ha da offrire molto più di quello che mostra e noi, come cittadini, abbiamo il dovere di togliere, uno strato per volta, la coltre di polvere e ignoranza che cela magnifici tesori”.

Fra boschi e vigneti, nella tranquillità della campagna cortonese si trova inoltre il prestigioso “ Il Falconiere”: ristorante stellato, hotel di charme e spa. L’antica dimora di famiglia risalente al 1650, ora interamente ristrutturata, fa parte della prestigiosa catena Relais & Châteaux con cui condivide la filosofia dell’arte dell’accoglienza.

Baracchi Winery


Indirizzo: Località San Martino a Bocena, Cortona


E-mail: info@baracchiwinery.com


Web: www.baracchiwinery.com


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