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Banche in risoluzione. Dalla Regione 200mila euro per gli obbligazionisti danneggiati: ecco la legge

Una legge per assistere gli obbligazionisti azzerati delle quattro banche poste in risoluzione. E' il consiglio regionale toscano, con ventinove voti a favore e sei astensioni, ad approvare una normativa volta al supporto di tutti coloro che hanno...

Una legge per assistere gli obbligazionisti azzerati delle quattro banche poste in risoluzione. E' il consiglio regionale toscano, con ventinove voti a favore e sei astensioni, ad approvare una normativa volta al supporto di tutti coloro che hanno riportato pesanti perdite dalle crisi bancarie.

Secondo quanto reso noto dal governo toscano, la giunta regionale ha a disposizione 200mila euro per contributi, che saranno erogati attraverso le associazioni dei consumatori e degli utenti, utili per sostenere le spese per avviare, in qualsiasi forma, l’azione risarcitoria o di tutela legale. È stato il presidente della commissione affari istituzionali, Giacomo Bugliani (Pd) ad illustrare il testo, ricordando che il collegato alla legge di stabilità per il 2016 aveva autorizzato la giunta a destinare quell’importo per l’assistenza legale di coloro che avessero un valore Isee inferiore a 40mila euro.

La legge approvata precisa che, anche alla luce del decreto legge 59/2016, invece di assistenza legale, si parla di azione risarcitoria o di tutela legale e si elimina il riferimento al valore Isee. Alla giunta è stato dato un termine di 30 giorni dall’entrata in vigore della legge per stabilire in dettaglio le modalità di erogazione dei contributi.

Sul testo il gruppo Lega Nord ha presentato un emendamento, respinto dall’aula, per permettere l’erogazione dei contributi “anche”, e non soltanto, attraverso le associazioni dei consumatori. Elisa Montemagni ha infatti precisato che, a loro parere, è troppo limitativo dare la facoltà di agire alle sole associazioni.

L’assessore regionale Vittorio Bugli ha chiarito che la scelta nasce dall’esigenza di non fare gravare sugli uffici regionali la gestione delle pratiche, e, per il cittadino, di avere un numero ridotto di interlocutori.

“Il povero cittadino che si è mosso autonomamente viene lasciato solo – ha obiettato Giovanni Donzelli (FdI) – Dare al cittadino la possibilità di rivolgersi direttamente alle istituzioni mi sembra il minimo. Siamo oltre il limite della decenza”. Enrico Cantone (M5S) ha dichiarato di condividere le ragioni che sono alla base dell’emendamento presentato dal gruppo Lega Nord, mentre Leonardo Marras (capogruppo Pd) ha sottolineato che “in Toscana la stragrande maggioranza dei cittadini ingannati si è organizzata attraverso le associazioni dei consumatori”. “Non vogliamo escludere nessuno – ha affermato – ma rendere immediatamente applicabile la norma”. Secondo Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra) la “strada principe sarebbe stata quella del decreto governativo sull’arbitrato, al quale tutti avrebbero potuto accedere ed ottenere un riconoscimento del danno fino al cento per cento”. (dp)

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