Banca Etruria, Fisac Cgil: " Le istituzioni trovino una soluzione. Opinione pubblica contro di noi"
"La manifestazione dei risparmiatori dello scorso giovedì 14 aprile ad Arezzo, si è contraddistinta anche per il verificarsi di alcuni episodi di violenza contro i dipendenti della banca, sulla scia dei tanti che si sono susseguiti dal 22...
"La manifestazione dei risparmiatori dello scorso giovedì 14 aprile ad Arezzo, si è contraddistinta anche per il verificarsi di alcuni episodi di violenza contro i dipendenti della banca, sulla scia dei tanti che si sono susseguiti dal 22 novembre". A denunciarlo sono gli stessi dipendenti Fisac Cgil in una nota.
"Pur riconoscendo il diritto intoccabile dei risparmiatori di manifestare per la tutela dei loro risparmi azzerati dal decreto così detto "salvabanche", non possiamo che stigmatizzare il lancio di uova contro la Sede di Arezzo di Nuova Banca Etruria, così come il ricorso ad aggettivi offensivi (truffatori, ladri) ai danni dei dipendenti che, ricordiamo instancabilmente, sono lavoratori subordinati, e hanno quindi sempre operato seguendo le direttive aziendali.
Vogliamo per l'ennesima volta sottolineare l'evidenza che i risparmi di migliaia di persone sono stati azzerati da un decreto, conseguenza di una politica aziendale fallimentare, e che l'acuirsi di un clima di contrapposizione tra risparmiatori e dipendenti bancari – una vera e propria guerra tra poveri - non aiuta certamente a tutelare le parti.Detto questo, ci auguriamo che le istituzioni trovino al più presto una equa soluzione per risarcire i tanti risparmiatori coinvolti, e che ciò serva a placare l'atteggiamento dell'opinione pubblica, che sa tanto di preventiva condanna nei confronti di tutti i lavoratori della banca. Crediamo inoltre, rispondendo a coloro che davanti le telecamere o urlando nei megafoni suggeriscono di chiudere i rapporti con Banca Etruria, che molte centinaia di lavoratori bancari in meno nella provincia di Arezzo e in tutti i luoghi di radicamento della banca, porteranno al risultato di impoverire ancor di più territori già in forte crisi economica. Dobbiamo tutti comprendere che questa vicenda non ha certo bisogno di atteggiamenti conflittuali, ma piuttosto di un'azione responsabile e congiunta da parte degli attori coinvolti".