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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Back in Time, meno ressa e aretini più esigenti: code per Acquedotto e Fortezza. Comanducci: "Turisti alle rievocazioni, ma negozi chiusi"

Pochi aretini, in coda soprattutto per gli eventi proposti per la prima volta. Tanti stranieri, curiosi di scoprire Arezzo attraverso il viaggio nel tempo proposto da Back in Time. Così, con un'invasione di folla nel centro storico, si è consumata...

Pochi aretini, in coda soprattutto per gli eventi proposti per la prima volta. Tanti stranieri, curiosi di scoprire Arezzo attraverso il viaggio nel tempo proposto da Back in Time. Così, con un'invasione di folla nel centro storico, si è consumata la tre giorni di eventi promossa dal Comune di Arezzo. I numeri ufficiali ancora non ci sono, ma secondo l'amministrazione comunale le presenze sono state più o meno le stesse della prima edizione: ovvero 100mila. "Anche se si sono spalmate diversamente - sottolinea Marcello Comanducci, assessore al turismo - perché quest'anno l'apertura degli accampamenti fin dal mattino ha portato i visitatori a raggiungere le location in orari diversi. Inoltre aver tolto il cibo dalla Fortezza ha comportato un vuoto durante l'ora di cena, ma il pienone dalle 23 in poi". Quando invece la manifestazione stava chiudendo i battenti.

Se la parte dedicata ai bambini - con i laboratori e le tante opportunità per calarsi nella storia attraverso il gioco - è stata apprezzata dalle famiglie, accorse numerose, qualche critica è invece rimbalzata nelle varie piazze tra il pubblico adulto. Un pubblico che - soprattutto quello proveniente dalla Toscana - è avvezzo a rievocazioni ed eventi ispirati ad epoche storiche passate, e che quindi ha guardato anche ai dettagli di ricostruzioni e rappresentazioni dimostrandosi più esigente.

Tanti poi gli stranieri. "Come è accaduto per i mercatini Tirolesi - commenta Comanducci - dopo la prima edizione il numero di aretini è calato ed è aumentato quello dei turisti". Ma in realtà anche questo era un obiettivo: basti pensare che la promozione fuori città è iniziata molto prima di quella fatta ad Arezzo.

"Certo ci sono molte cose da migliorare, come la comunicazione degli eventi in inglese, oppure il prolungamento dell'orario visto che a mezzanotte la città era piena ma gli eventi si sono conclusi. Ma sono aspetti sui quali possiamo lavorare".

Gli aretini si sono riversati all'Anfiteatro, per le attività didattiche dedicate ai bambini, hanno fatto registrare il tutto esaurito per le visite ai cunicoli dell'Acquedotto Vasariano e si sono messi in fila per seguire la speciale visita guidata in versione teatrale della Fortezza. Eventi nuovi, alla riscoperta delle proprie radici.

"Chi non ha colto l'opportunità sono stati invece i commercianti del centro storico - conclude Comanducci - sabato sera di fronte ad una città gremita, Corso Italia aveva solo tre negozi aperti. Un peccato: capisco che non si possa tener aperto tutte le domeniche, ma una occasione come questa è stata persa".

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