rotate-mobile
Attualità

Baby boom ad Arezzo: nascite a +5,84%. Ghinelli: "Buona amministrazione e le coppie programmano"

Il commento ai dati Istat diffusi oggi del sindaco Ghinelli, dell'assessore Tanti e del pediatra Italo Farnetani

Resi noti dall’Istituto nazionale di statistica i numeri sulla natalità registrati in Italia nel 2019: in un quadro complessivamente poco entusiasmante, spicca però il dato positivo di Arezzo che pare avere conosciuto una sorta di baby boom con un trend addirittura a salire nella seconda parte dell’anno.

I dati

In Italia si registra un’ulteriore calo della natalità del 4,45% con meno 19.577 neonati: il dato nazionale si ferma a 420.170. Il Comune di Arezzo, invece, tocca un più 5,84%, rispetto sempre al 2018, con un aumento di 37 neonati che da 633 porta a 670. L’incremento cittadino della natalità influenza positivamente i dati del territorio provinciale dove, grazie ad Arezzo, si perdono solo 8 neonati: 2.217 nel 2019 rispetto ai 2.225 del 2018. Scorporando Arezzo dal resto della provincia, invece, quest’ultima registra 45 neonati in meno (il 2,82%): 1.592 nel 2018 e 1.547 nello scorso anno.

E nel 2020 la città non solo prosegue ma raddoppia: dal primo gennaio al 30 giugno siamo a 347 nascite, più 34, il 10,86%, rispetto all’analogo semestre del 2019. Infine, una piccola parentesi relativa alla regione di appartenenza: in Toscana, Arezzo si distingue come l’unico capoluogo di provincia con il segno positivo e lascia a distanza ragguardevole tre città importanti come Massa (344 neonati), Siena (339) e Carrara (328), capoluoghi di provincia che chiudono doppiati.

I commenti 

“Un andamento tale – ha sottolineato il sindaco Alessandro Ghinelli – è innanzitutto un indicatore di benessere, se letto invece in ottica amministrativa è un elemento che ci rincuora: pensiamo infatti che tale curva risenta, in senso positivo, dei buoni servizi offerti ai genitori aretini. Abbiamo lavorato sodo per 5 anni per rendere Arezzo una città a misura di bambino, con scelte a favore delle famiglie e dell’infanzia, dalla disponibilità di posti negli asili alla mobilità ‘green’, dalla tariffa puntuale alla copertura dei costi per i servizi educativi per tutti gli utenti, da un minimo del 50 a un massimo del 100%, dalla carta valore famiglia alle assunzioni del personale educativo. I numeri non mentono: ad Arezzo si respira un sentimento positivo, le coppie programmano consapevolmente e questo perché la gestione positiva della cosa pubblica lo permette”.

“Per un assessore con le mie deleghe – ha aggiunto l’assessore alle politiche sociali Lucia Tanti – il documento di cui trattiamo è una sorta di pagella di fine mandato, un consuntivo vero. Risultato: Arezzo è la città della vita, qui c’è un vero baby boom. Per la giunta si tratta di un successo, misurabile in cinque mosse: la tariffa puntuale per le 900 famiglie aretine che beneficiano dei servizi educativi, la copertura economica di questi stessi servizi da un minimo del 50% a un massimo del 100%, la carta valore famiglia in alleanza con le categorie economiche per gli sconti a favore delle famiglie con due figli e più, il rinnovamento del personale educativo, l’azzeramento delle liste di attesa grazie anche a un sistema convenzionato al 100% che vede la collaborazione tra pubblico e privato, i voucher per le famiglie in difficoltà. L’investimento economico è stato poderoso e ringrazio il sindaco che mi ha permesso in questo quinquennio di investire cifre poderose nell’ambito sociale ed educativo."

“Osservando gli ultimi 25 anni – ha rilevato il pediatra Italo Farnetani – possiamo dire che le famiglie decidono di concepire i figli quando la situazione economica generale è favorevole, ci sono buone prospettive occupazionali soprattutto per i giovani e, di conseguenza, si profilano garanzie certe per la crescita dei figli. Una conferma si ha osservando i vari livelli di natalità anche fra le singole regioni o al loro interno: alta dove l’economia è florida, bassa dove c’è crisi. Secondo elemento che fa salire il trend verso l’alto è quello accennato dal sindaco: la città deve essere percepita a misura di bambino. Risultati così netti e ben delimitabili al territorio comunale sono il frutto di  giuste e appropriate scelte politiche dell’amministrazione comunale a cui vanno il mio plauso e l’apprezzamento. Non è casuale il fatto che il nostro baby boom sia iniziato nel dicembre 2018”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Baby boom ad Arezzo: nascite a +5,84%. Ghinelli: "Buona amministrazione e le coppie programmano"

ArezzoNotizie è in caricamento