Nessuna replica ufficiale. Nessuna nota stampa indirizzata alla stampa. Bensì una lunga e dettagliata lettera inviata direttamente ai dipendenti di Sei Toscana.

E' Marco Mairaghi, l’amministratore delegato della società che gestisce il ciclo dei rifiuti nelle province di Arezzo, Siena e Grosseto a decidere di fare chiarezza sulla vicenda dell'aumento dei compensi per il cda della stessa Sei. Una necessità, come lui stesso sottolinea nella lettera ai dipendenti, che arriva dalla volontà di fare chiarezza con "le persone con cui collaboro, quelli che, come voi, con il proprio lavoro mandano avanti la nostra azienda, sappiano la verità". Così ecco che è lo stesso amministratore a spiegare nel dettaglio le ragioni che hanno spinto all'aumento di retribuzione. Motivazioni per lo più di carattere societario e che in precedenza non era previsto alcun compenso per l'ad. Di fatto, "All’assemblea la maggioranza dei soci ha proposto di alzare i fondi per il Consiglio e la sua attività di 120.000 euro per un totale di 300.000 euro lordi per i 9 consiglieri compreso il sottoscritto (e non 460.000 euro). E nella prossima riunione del Cda dovremmo definire la ripartizione dei 300.000 euro assegnati". Durante la prossima seduta del cda (in programma per oggi) sul tavolo ci sarà proprio questo argomento. Ma Mairaghi è determinato a "proporre ai consiglieri di non farlo e di convocare una nuova assemblea perché siano i soci ad indicare loro l’indennità per ogni singolo consigliere, anche se questo dovesse significare revocare l’aumento del budget. Non voglio perciò che la determinazione dei compenso degli amministratori venga usata strumentalmente per nuovi attacchi contro Sei.