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Aule senza riscaldamento. Gli studenti: "La scuola non ha colpa", il dirigente: "laboratori nostro orgoglio"

Sì, i riscaldamenti hanno funzionato a singhiozzo. La temperatura in qualche aula non è stata tropicale. Ma di fatto, secondo anche le testimonianze degli studenti e del dirigente scolastico, non è stata una situazione insormontabile. Nelle aule...

Sì, i riscaldamenti hanno funzionato a singhiozzo. La temperatura in qualche aula non è stata tropicale. Ma di fatto, secondo anche le testimonianze degli studenti e del dirigente scolastico, non è stata una situazione insormontabile.

Nelle aule di via Benedetto Croce, all'interno dell'Ipc Giorgio Vasari, le lezioni sono andate avanti con la consueta professionalità e puntualità. "Preme ricordare - ha sottolineato il dirigente scolastico Roberto Santi - che questi aspetti sono di competenza della Provincia di Arezzo. La scuola non può fare molto se non sollecitare le istituzioni. Devo riconoscere la grande onestà intellettuale che ha sempre avuto, nei confronti del mondo scolastico, il presidente Roberto Vasai il quale ha sempre cercato di dare risposte alle esigenze degli istituti dei loro studenti. Purtroppo quella del riscaldamento è stata una difficoltà che abbiamo dovuto affrontare ma che oggi abbiamo risolto". In tutto sono 840 gli studenti che hanno scelto di frequentare il Tecnico Professionale di Arezzo che, al suo interno, racchiude tre istiuti: la sezione orafi, Margaritone e la Giorgio Vasari. Loro la chiamano "La scuola delle possibilità" quella che, attraverso corsi di studio incentrati anche sulla fruibilità di laboratori professionali, prepara i giovani al mondo del lavoro. Dal legame viscerale con il mondo dell'oreficeria, alle nuove possibilità di apprendimento riguardanti il settore dell'odontoiatria, fino a quelle riguardanti l'ambito elettronico e meccanico. "I nostri studenti trascorrono le ore di lezione in ambienti che sono il nostro orgoglio - spiega ancora il dirigente scolastico - grazie al nostro impegno, quello delle categorie economiche (prima tra tutti quella degli orafi) e quello anche di soggetti privati abbiamo costruito dei laboratori che sono dei gioielli. Quello del corso per odontotecnico, ad esempio, è stato realizzato avvalendosi di tecnologie molto utili per apprendere al meglio la professione. Negli ultimi anni, tra interventi privati e della scuola, sono stati effettuati investimenti per quasi 73mila euro. Si può migliorare ma, abbiamo sempre affrontato le varie situazioni che ci si sono presentate con determinazione". Sulla vicenda dei riscaldamenti questa mattina, oltre all'intervento del Blocco Studentesco, ci sono state anche la manifestazioni di alcuni studenti che hanno richiesto un incontro con il dirigente Santi. In questa sede sono state affrontate nel dettaglio le problematiche sollevate e riguardanti la vicenda. Di seguito riportiamo la nota stampa del Comitato Studentesco IPC Giorgio Vasari in merito alla questione. Preme sottolineare che quanto da noi riportato nell'articolo Termosifoni spenti alla Giorgio Vasari: la protesta degli studenti è semplicemente il racconto, arrivato attraverso nota stampa, del gruppo Blocco Studentesco i cui componenti hanno ritenuto opportuno intervenire sulla vicenda su sollecitazione di alcuni studenti dell'istituto. "In quanto Comitato Studentesco dell’IPC Giorgio Vasari, vogliamo informare che i fatti riportati non sono esatti. Per ciò che concerne l’impianto di riscaldamento, la responsabilità non è imputabile alla scuola bensì ad altre istituzioni quali Comune e Provincia. Per ciò che concerne invece la presenza di vetri rotti e forte umidità nelle classi, affermiamo che quanto dichiarato non corrisponde a verità. Noi del Comitato studentesco prendiamo le distanze dall’articolo da voi pubblicato in quanto noi non ci identifichiamo con esso".
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