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Attivato alla Gruccia cogeneratore. Risparmio di 600 mila euro all’anno

Dopo Arezzo il Valdarno. Gli ospedali della Asl8 si stanno “dipingendo” di verde. La scelta ecologica ed economica è stata compiuta  con un piano che prevede investimenti finalizzati a diminuire l’inquinamento e ad abbattere i costi per l’energia...

Dopo Arezzo il Valdarno. Gli ospedali della Asl8 si stanno “dipingendo” di verde. La scelta ecologica ed economica è stata compiuta con un piano che prevede investimenti finalizzati a diminuire l’inquinamento e ad abbattere i costi per l’energia e il calore. Uno dei tasselli più importanti di questo mosaico è stato inaugurato questa mattina.

Anche se in funzione già da sei mesi, stamani dal sindaco di Montevarchi Grasso, alla presenza di tutti i sindaci della zona e dei dirigenti della Asl, è stato tagliato il nastro per il cogeneratore di energia elettrica e acqua calda collocato nelle zone delle centrali tecniche dell’ospedale della Gruccia.

“L’impianto è molto complesso – ha spiegato il commissario della Asl8 Enrico Desideri - ma è basato su un concetto semplice: autoprodurre l’energia elettrica necessaria a far funzionare l’ospedale con un motore a combustione interna, anziché acquistarla dalla rete elettrica, ed utilizzare il calore sprigionato dal motore per riscaldare l’ospedale.”

cogeneratore“La costruzione di questo impianto, eseguita da Manutencoop FM SpA, – ha dichiarato Gilberto Cristofoletti, Direttore Area Tecnica della Asl - è terminata ad inizio estate ed in sei mesi il cogeneratore ha già funzionato circa 2.000 ore autoproducendo 1,5 GWh di Energia Elettrica, in perfetta linea quindi con le previsioni progettuali.”

“Con questo impianto – ha detto Daniele Giorni, Energy Manager della Asl8 – adesso produciamo internamente più di 4 milioni di kWh, pari al 50 % del consumo annuo di energia elettrica dell’ospedale, aumentando del 25% l’efficienza energetica.

L’IMPIANTO DI COGENERAZIONE DELLA GRUCCIA

Il cuore dell’impianto è un potente motore diesel da sedici cilindri di quasi 40 mila centimetri cubici che collegato a turbine e altri convertitori, utilizzando il metano come combustibile produce energia elettrica e riutilizza in fase termica l’acqua che si surriscalda per il raffreddamento del motore stesso.

Questo apparato, realizzato dall'Azienda Manutencoop FM SpA, è gemello di quello già in funzione al San Donato da un anno, e riesce a produrre in modo costante la grandissima parte dell’energia elettrica necessaria all’ospedale della Gruccia.

Impressionanti i risultati di questo apparato: riduce annualmente di 1100 tonnellate le emissioni di CO2, consente di risparmiare 485 tonnellate equivalenti di petrolio. Tanto per rendere l'idea, 1.102 tonn CO2 / Anno equivalgono alle emissioni prodotte da 365 automobili che percorrono 15.000 Km ogni anno. Quindi da un punto di vista ambientale aver attivato l'impianto di cogenerazione del Valdarno è equivalente ad aver evitato l'utilizzo di 365 automobili con utilizzo di 15.000 km / Anno.

Il costo dell'impianto è stato di un milione e 200 mila euro, per l’80 per cento coperto da un finanziamento a fondo perduto del Ministero dell’Ambiente che ha riconosciuto proprio al progetto aretino la qualità e la sostenibilità (il finanziamento globale è stato di 3 milioni di euro).

L’impianto inaugurato stamani consuma metano per un costo annuo di 283 mila euro, iva inclusa. Ma fa diminuire la bolletta Enel di 935 mila euro. Considerando anche la manutenzione che ammonta a 61mila euro, il risparmio annuo per energia in Valdarno è di 590 mila euro e il costo dell’opera si recupera in soli due anni.

Gli impianti di cogenerazione della Gruccia e quello del San Donato sono due capitoli importanti nel libro del “ospedale verde”, redatto dall’area Tecnica della Asl8. Un progetto riconosciuto al Forum Nazionale della pubblica amministrazione con il “Premio Best Practice Patrimoni Pubblici” e, come detto, con un finanziamento a fondo perduto di tre milioni di euro da parte del Ministero dell’Ambiente.

A 3 anni dall’avvio del progetto molta strada è stata compiuta, ma si tratta ancora di tappe intermedie. Ci sono altri obiettivi da raggiungere. Tra i primi il progetto “illumination” (quasi tutti gli impianti di illuminazione saranno gradualmente sostituiti con lampade led e con sistemi automatici di spegnimento) e la messa a punto di centrali termiche a minor consumo energetico per i distretti socio sanitari e le RSA.

L’IMPIANTO DI COGENERAZIONE DEL SAN DONATO

Il fratello gemello leggermente più potente istallato al San Donato, compie proprio in questi giorni il primo anno di vita della sua attività. E’ tempo quindi di fare un bilancio e anche una verifica sui risultati ottenuti. I dati forniti dall’area tecnica e dalla ragioneria aziendale confermano che le previsioni sono state rispettate pienamente.

La bolletta dell’Enel del San Donato è diminuita di 1 milione e 227 mila euro. Il metano utilizzato come combustibile è costato 349 mila euro e il contratto di manutenzione 61 mila euro. Risultato: per la asl un risparmio secco di 816 mila euro. L’impianto, collocato lungo via Laschi, è costato un milione e mezzo di euro e in 20 mesi sarà raggiunto il pareggio. Sul fronte ambientale con questo cogeneratore a metano (motore da 50.000 centimetri cubici a 20 cilindri), le emissioni in atmosfera sono state ridotte di 1.448 tonnellate di C02 e si sono bruciate 637 tonnellate di petrolio in meno (il che equivale da un punto di vista ambientale ad aver evitato l'utilizzo di 480 automobili con utilizzo di 15.000 km /Anno)

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