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La bretella delle Poggiola, i cittadini si mobilitano: "A chi giova quest'opera?". Venerdì l'assemblea

"A chi giova? Si chiedono i residenti, visto che ancora non ci sono i tempi di realizzazione dell'opera principale, cioè la Due Mari

La doppia bretella che dovrà essere costruita propedeutica al completamento del tratto areitno della Due Mari continua a far discutere. Dopo la pubblicazione del progetto su Arezzo Notizie e il dibattito aperto in consiglio comunale con due interrogazioni presentate da Donato Caporali e Marco Donati, i cittadini delle frazioni interessate si mobilitano. La zona che si sente maggiormente colpita è quella delle Poggiola, Chiani e San Zeno. Qui l'idea è quella di costituire un comitato per dialogare con le istituzioni e capire cosa ancora è possibile fare, per questo hanno indetto un'assemblea pubblica che si terrà venerdì prossimo 17 marzo alle ore 21 nel salone del Circolo Anspi delle Poggiola.

Proprio nel corso dell'ultimo consiglio comunale era stato il sindaco Alessandro Ghinelli a rispondere alle sollecitazioni. 

A queste ha risposto il sindaco Ghinelli. 

"La prima bretella è quella da San Zeno a San Giuliano per intendersi, la seconda è quella che invece da San Zeno va verso la Sr71. Sono due strade importantissime in funzione del momento in cui eventualmente si dovesse procedere con la sistemazione del nodo di Olmo e quindi con il completamento del lotto aretino della Due Mari, sono la compensazione territoriale per aggirare il nodo di Olmo quando ci sarà la costruzione della quattro corsie.... Credo che rispetto alle due bretelle la cosa più importante sia quella di far capire alle persone interessate come e dove dovrebbero esser fatte, il quando non si può sapere. Chiederò anche che i due cantieri non siano attivati contemporaneamente e cercheremo di utilizzare tutti gli strumenti possibili per l'informazione e la condivisione con i cittadini."

Come scrivono i cittadini anche nel volantino che stanno distribuendo appare evidente che "questa bretella che dovrebbe collegare il tratto aretino della futura Due Mari s'ha da fare. E da quanto è scritto nei progetti depositati sul sito del Ministero dell’Ambiente da Anas, s'ha da fare in mezzo ai paesi, mettendo ancor di più a dura prova delle frazioni (Poggiola, Chiani, San Zeno) già vessate dalla vicinanza con la linea ferroviaria dell'alta velocità, col raccordo autostradale e con il termovalorizzatore. Si fanno opere accessorie senza sapere quando sarà pronta l'opera principale (ovvero la Due Mari), si investono soldi pubblici per realizzare un'opera ad altissimo impatto (ambientale, acustico, e chi più ne ha più ne metta) quando ancora non si riesce a sistemare ciò che già esiste. A questo punto, una domanda che vogliamo rivolgere a tutti, amministratori e semplici cittadini è: a chi giova?"

I residenti delle frazioni alle porte del capoluogo si vogliono costituire in un comitato, per discutere con le istituzioni di questo progetto, sul quale il dibattito pubblico prima che venisse depositato è stato pari a zero, e capire se ci sono margini di negoziazione. Così i rappresentanti del costituendo comitato: “non siamo intenzionati a farne una battaglia di schieramenti politici contrapposti, ma è ovvio che un'opera così impattante, che interessa qualche migliaio di abitanti, diventa giocoforza una questione politica. Quello che vogliamo capire è se esistono dei margini di discussione, se sono stati valutati tracciati alternativi, se è possibile un ridimensonamento dell'opera. E soprattutto, come abbiamo scritto anche nel nostro volantino, se ha senso – noi crediamo di no – realizzare un'opera accessoria prima, molto prima che venga realizzata la Due Mari stessa. Vogliamo invitare pubblicamente il sindaco, i componenti della giunta e tutto il consiglio comunale all'incontro che faremo venerdì sera, perché è giusto che su un'opera che potrebbe cambiare in modo irreversibile il volto delle nostre frazioni i cittadini possano far sentire la loro voce.”

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