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Alta 8 metri, larga 40. I dettagli della bretella alle Poggiola: "Un pilone al posto della casa"

C'è chi ha capito che la sua proprietà, appena ristrutturata, sarà sostituita da un pilone di cemento, chi avrebbe l'accesso dal cancello di casa interdetto, chi la grande strada alla porta dell'abitazione

È stata partecipata e sentita l'assemblea pubblica che si è tenuta ieri sera alle Poggiola con i cittadini della frazione insieme a quelli di Chiani e San Zeno. È stata convocata per parlare di un'opera pubblica strategica quanto impattante. Certo nota da anni, presente nei progetti, nei programmi, nel piano strutturale, ma che probabilmente nessuno dei cittadini interessati aveva potuto conoscere così nel dettaglio fino a qualche settimana fa. È una delle due bretelle che dalla Due Mari, all'altezza di San Zeno taglia i campi e gli abitati per ricongiungersi con il raccordo autostradale all'altezza di San Giuliano. Una struttura che gli addetti ai lavori e gli esperti come l'ingegner Giovanni Cardinali hanno definito indispensabile per poter realizzare il tratto aretino della E78 meglio nota come Due Mari nel tratto tra San Zeno, Olmo e Santa Maria delle Grazie.

C'è chi ha capito che la sua proprietà, appena ristrutturata, sarà sostituita da un pilone di cemento, chi avrebbe l'accesso dal cancello di casa interdetto, chi la grande strada alla porta dell'abitazione.

"Abbiamo approfondito in queste settimane per capire meglio la portata del progetto e le ricadute sulll'abitato delle Poggiola, Chiani e San Zeno. Grazie anche alla presenza di un professionista abbiamo saputo che la bretella sarebbe costruita a 8 metri di altezza, con una sopraelevata più alta della direttissima per intendersi e sarebbe larga 40 metri, un'opera gigantesca. Anche la rotonda sotto alle Poggiola e Chiani sarebbe all'altezza di 4 metri. Abbiamo capito che per costruirla saranno sostenuti costi enormi e che ci sarebbe una grande quantità di materiale da costruizione da portare in loco. Tutto questo per una struttura che serve per il periodo di tempo in cui sarà aperto il cantiere per completare il tratto aretino della Due Mari e poi a cosa servirà?"

All'assemblea oltre a una settantina di cittadini hanno partecipato esponenti della giunta del Comune di Arezzo e del consiglio comunale: il vicesindaco Lucia Tanti, l'assessore alle opere pubbliche Alessandro Casi e quella all'innovazione tecnologica Monica Manneschi. Con loro il presidente della commissione urbanistica Simon Pietro Palazzo. Alcuni consiglieri comunali tra i quali Roberto Cucciniello. 

"Chiediamo di poter valutare progetti alternativi, magari senza sopraelevata, modifiche nei punti in cui impatta sulle abitazioni e quindi sulla vita della popolazione" spiegano i cittadini. 

Dopo l'assemblea anche la vicesindaca Tanti ha fatto un resoconto:

"Siamo stati all'assemblea pubblica con i cittadini di Le Poggiola, Chiani e San Zeno. Il progetto di una grande e strategica infrastruttura come la Due Mari andrà di pari passo con l'impegno che abbiamo preso che è quello di seguire tutti i passaggi insieme alla popolazione senza atteggiamenti ostruzionistici ed ideologici ma con buon senso,  concretezza e attenzione alle istanze dei cittadini. 
Buon senso e concretezza che ieri sera è emerso da parte di tutti. 
La Giunta si è presentata con tre assessori (insieme a me Alessandro Casi  e Monica Manneschi),  con il Presidente della commissione urbanistica Simon Pietro Palazzo e con il consigliere comunale di maggioranza Roberto Cucciniello proprio a dimostrazione di una presenza solida e costante nel territorio. 
Ce la metteremo tutta per tenere insieme la necessità di realizzare, dopo decenni, una importantissima infrastruttura di interesse nazionale e le istanze dei nostri cittadini che sono maggiormente interessati e impattanti dalla costruzione di questa infrastruttura. 
Ovviamente oltre al Comune di Arezzo sarà importante che anche le altre istituzioni facciano la loro parte insieme a noi. Ma ieri sera nessun segnale, oltre al nostro, è arrivato."

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