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Martedì, 16 Aprile 2024
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Odori molesti a Chiani e dintorni, il Comitato: "Approfondimenti di Arpat in corso, chiesta rilevazione olfattometrica"

Tutti gli aggiornamenti sono stati resi noti all'assemblea pubblica che is è svolta nei giorni scorsi

Il comitato aretino stop puzzo ha tenuto nei giorni scorsi un'assemblea pubblica per aggiornare sui passi avanti fatti e sugli incontri con le istituzioni. Dal report emergono anche i contenuti dell'email con le spiegazioni. 

"Il 9 febbraio e il 17 febbraio 2023 Asl e Arpat, dopo vari incontri con alcuni rappresentanti del Comitato e con il Comune di Arezzo, hanno scritto una dichiarazione indirizzata proprio ai cittadini e inviata via Pec al Comitato, specificando non solo le azioni che intraprenderanno per risolvere la gravosa situazione degli odori molesti che affliggono da mesi numerose frazioni e zone di Arezzo, ma anche i ruoli che le parti chiamate in causa terranno in questo scenario. Pur in assenza di una normativa regionale toscana sui limiti delle emissioni odorigene, le numerose segnalazioni agli organi di controllo preposti, fatte dai cittadini di un territorio piuttosto ampio, hanno costretto le Istituzioni a prendersi carico del nostro disagio. Infatti, ricevendoci nel corso di questi mesi nei loro uffici, i tecnici si sono impegnati sia ad accertare la provenienza del nauseabondo cattivo odore, sia a risolvere il problema, nonostante la sua profonda complessità."

Il documento dell'Asl del 9 febbraio

I rappresentanti del gruppo di cittadini spiega che l'Asl nel suo documento del 9 febbraio, indirizzato ad alcuni membri del Comitato, così scrive: "si ritiene che la percezione di odori sgradevoli per periodi di tempo prolungati possa di per sé definirsi un pericolo per la salute incidendo sulla sfera del benessere psichico degli individui esposti e potendo sia generare stati di ansia, depressione, disturbi del sonno, irritabilità, sia provocare sintomi fisici quali tosse, irritazione delle vie respiratorie e degli occhi, malessere, mal di testa, nausea” Nello stesso documento si legge inoltre: "....in attesa degli esiti degli approfondimenti attualmente in corso da parte di Arpat [...] questa struttura ha inviato una nota al Comune di Arezzo richiedendo di: - Commissionare una rilevazione olfattometrica ad esperti del settore al fine di oggettivare e quantificare la problematica odorigena ed individuare la fonte emissiva”.

La comunicazione dell'Arpat al comitato

Il comitato racocnta ancora che "Arpat inoltre ha inviato venerdì 17 febbraio, poche ore prima dell'assemblea dei cittadini, una Pec al Comitato, al Comune e Asl nella quale ha dichiarato: ".....è stata di nuovo ribadita la necessità di procedere con la messa in atto di uno studio olfattometrico, che il Comune si è dichiarato disponibile a commissionare con proprie risorse, ad esperti del settore, al fine di oggettivare e quantificare la problematica odorigena ed individuare la o le relative fonti emissive. L’Agenzia garantirà il supporto tecnico e la supervisione necessaria, sia nella scelta iniziale del laboratorio più idoneo a svolgere lo studio, che nella valutazione finale dei dati raccolti". Il suddetto studio, fornendo una dettagliata analisi sulla qualità dell'aria, speriamo vivamente che possa escludere qualsiasi forma di tossicità che, se invece fosse accertata, aprirebbe degli scenari davvero inquietanti per tutti. Arpat prosegue affermando: “E’ stato, altresì, suggerito di valutare la possibilità, all’interno dello stesso studio o direttamente dal Comune, di elaborare un sistema informatico per raccogliere in modo organico e sistematico le segnalazioni dei cittadini, mediante anche georeferenziazione".

Gli auspici del comitato

Arpat e Asl concludono le proprie comunicazioni scrivendo ai cittadini che “sono in corso ulteriori approfondimenti con attività di controllo presso impianti e attività che potrebbero essere implicate nella problematica odorigena”. Il Comitato cercherà di "seguire" da vicino, per quanto gli sarà possibile e concesso, il lavoro svolto dagli organi per tenere sempre aggiornati i cittadini, che dovranno continuare, comunque, a segnalare, tramite gli appositi canali, quando sarà da loro avvertito il nauseabondo odore, in modo tale da aiutare non solo il tracciamento dello stesso, ma consentiranno di tenere vivo ed alto l’interesse sulla problematica in questione. Nella speranza di essere di aiuto e di collaborare, ringraziamo Arpat e Asl per le risposte a noi date, per il lavoro svolto e da svolgere. Ringraziamo, inoltre, tutti i cittadini che venerdì 17 febbraio hanno partecipato propositivi e in modo intelligente all'assemblea."

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