Il Comune di Arezzo: "Via libera all'asilo in zona Tortaia ma accogliamo i suggerimenti"

Nuovo capitolo sul caso dell'asilo che dovrà sorgere in zona Tortaia. Dopo le polemiche per la collocazione (in una zona verde e che comporterà il taglio di alcuni alberi) con tanto di raccolta firme contro l'edificazione in quel punto e la nascita di un comitato (anzi due), l'amministrazione comunale - in un primo tempo irremovibile sulle proprie posizioni - ha però incontrato i residenti, accogliendo qualche suggerimento.

“Come anticipato anche in consiglio comunale - dicono la vicesindaca Lucia Tanti e l'assessore ai lavori pubblici Alessandro Casi - l'intenzione dell'amministrazione rimane invariata, confermando l'edificazione di una nuova scuola dell'infanzia all'interno del parco di Tortaia considerando che tale collocazione, prevista dal piano operativo, rappresenta la scelta più adeguata garantendo così di dare vita ad una scuola all'interno di un'area verde. Partendo dal presupposto che una scuola in un parco è un valore, e valutando l'adeguatezza di questa scelta anche dal punto di vista della viabilità, abbiamo confermato che non siamo disponibili a rinunciare a questa opportunità. Al tempo stesso sono stati presi due impegni: il primo è quello di garantire una ridistribuzione del verde idonea nella parte rimanente e, cosi come suggerito dal comitato che si oppone a questa scelta, anche individuando spazi aggiuntivi al di fuori dell'area di competenza dell'asilo per installare nuovi parcheggi e un'area verde attrezzata. Abbiamo quindi confermato al comitato della nostra volontà di dare a Tortaia finalmente un asilo riqualificando in maniera complessiva un quartiere che proprio in quell'asilo avrà un proprio punto di eccellenza e identità soprattutto orientato verso lo sviluppo futuro del quartiere. Ringraziamo le componenti dei comitati  anche per il confronto sereno che c'è stato: siamo consapevoli che uno dei due comitati esce più soddisfatto dell'altro ma entrambi possono avere la certezza di essere stati ascoltati e prova ne è che abbiamo colto i suggerimenti anche di coloro che ci hanno confermato la loro contrarietà. Resta fermo tuttavia che un'opera pubblica attesa da oltre 15 anni non può essere rimandata senza sfruttare la potenzialità del Pnrr”.