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Arrivarono in condizioni di precarietà e vennero accolti dalla Fraternita. L'accoglienza 100 anni fa

Vennero accolti. Sfamati, vestiti e ospitati nel miglior modo possibile. Fu proprio il magistrato della Fraternita dei Laici di Arezzo ad individuare, il 30 novembre 1917, delle somme di denaro da destinare al supporto e all'accoglienza di...

Vennero accolti. Sfamati, vestiti e ospitati nel miglior modo possibile.

Fu proprio il magistrato della Fraternita dei Laici di Arezzo ad individuare, il 30 novembre 1917, delle somme di denaro da destinare al supporto e all'accoglienza di profughi provenienti dal Veneto. "Arezzo vive in questi giorni la pagina storica dell’accoglienza dei profughi veneti, arrivati ad Arezzo dopo la disfatta di Caporetto - spiega il primo rettore Pier Luigi Rossi - Il 30 Novembre 1917 il Magistrato della Fraternita dei Laici deliberò l’aiuto concreto di 900 lire per i “fratelli veneti”, che avevano abbandonato le loro “terre invase dal nemico”. Nel Registro delle Deliberazioni 1916-1918 del Magistrato di Fraternita, custodito nel secolare Archivio Storico della più autorevole Istituzione pubblica di Arezzo è stata ritrovata la deliberazione del sostegno ai profughi arrivati ad Arezzo in condizioni di grande precarietà. La Fraternita inoltre sostenne il Parroco dei profughi offrendo loro una sede per istituire attività lavorativa. Eventi storici che saranno ricordati e vissuti durante il gemellaggio tra Arezzo e Sappada, Comune dei profughi veneti". Un documento prezioso che racconta non solo una pagina della storia aretina ma che è testimonianza di una delle vocazioni principali della Fraternita dei Laici, quella della sussidiarietà nei confronti delle fasce più deboli della società.
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