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Arezzo zona distretto autonoma. Tanti: "Via libera dei sindaci", De Robertis e Ceccarelli: "Rafforziamo la sanità territoriale"

Dalla riunione di oggi, 19 luglio, è stato indicato come sia fondamentale il ritorno della zona aretina alla propria autonomia

La zona distretto Arezzo-Valtibnerina-Casentino? Un fallimento che necessita di una rimodulazione profonda. A sostenerlo sono i sindaci i cui territori appartengono a questa classificazione che, nell’ottica di area vasta, ha visto l'accorpamento dei servizi sanitari delle tre vallate. Su questo tema si è recentemente espressa la vicesindaca, nonché assessora alla salute del Comune di Arezzo, Lucia Tanti che all’uscita dell’ultima seduta della conferenza dei sindaci ha sottolineato come con “con il parere favorevole di tutti i primi cittadini, la zona aretina spinge per ritrovare la propria autonomia rispetto a Valtiberina e Casentino”. Un tema unitario che ha trovato concordi tutti i territori. “Mettere forzatamente insieme realtà diverse è stato un errore - aggiunge - sia io che il sindaco Ghinello lo avevamo già evidenziato dall’agosto 2018”.

Dalla riunione di oggi, 19 luglio, è stato indicato come sia fondamentale il ritorno della zona aretina alla propria autonomia. “Un rimedio - continua Tanti - condiviso peraltro anche dai sindaci delle altre zone. I territori, ‘dal basso’, propongono una via di uscita, dopo anni passati ad ascoltare cittadini e stakeholder e a soffrire le diseconomie che si sono venute a creare nella gestione dei servizi sanitari. Confido che il consiglio regionale ratifichi al più presto questa deliberazione, per noi il primo atto positivo di un percorso che dovrà condurci alla rivisitazione dell’assetto toscano e al superamento delle tre aslone. Questa vicenda spero serva di lezione alla politica regionale: quando i sindaci, tutti, senza distinzioni di parte, sottolineano certe criticità sarebbe buona cosa ascoltarne le ragioni. Per lo meno avremmo risparmiato tempo in questi tre anni”.

L'intervento dei consiglieri regionali Pd

Sullo stesso tema sono intervenuti anche i consiglieri regionali del Partito Democratico, Lucia De Robertis e Vincenzo Ceccarelli ricordando come "dopo la mozione che avevamo presentato e approvato in consiglio regionale, è stato compiuto un altro importante passo in avanti verso la revisione dei confini delle zone-distretto sanitarie. Infatti la conferenza sanitaria regionale dei sindaci ha approvato la modifica dell’ambito che ad oggi comprende Arezzo, Casentino e Valtiberina, proprio nella direzione che noi avevamo auspicato, prevedendo il ritorno a tre distretti autonomi. Fin dall’inizio di questa legislatura abbiamo sostenuto che dopo cinque anni dalla riforma che ha disegnato le attuali zone-distretto c’era la necessità di una verifica che esaminasse le problematiche emerse in questa prima fase di attuazione – aggiungono il capogruppo del Partito Democratico e la presidente della Quarta Commissione – Anche alla luce di quanto accaduto in questi mesi in cui la capillarità del servizio sanitario ha permesso di reggere l’urto della pandemia, crediamo sia necessario rafforzare la sanità territoriale e per questo abbiamo avviato un percorso aperto alla partecipazione dei territori per la modifica dei confini dei distretti sanitari che in alcuni casi si sono rivelati troppo estesi. Con questo passaggio è stato compiuto un altro significativo passo avanti, adesso sarà la giunta regionale a dover deliberare e infine sarà il consiglio regionale ad approvare la riforma".

Infine il capogruppo Vincenzo Ceccarelli precisa: "Ringrazio i sindaci della Toscana con cui mi sono confrontato in questi giorni, che hanno compreso la specificità della situazione aretina. Questo ha permesso di arrivare ad una soluzione positiva in tempi ragionevoli".

L'intervento di Filippo Vagnoli e Mauro Cornioli

“Siamo molto soddisfatti di questo voto unanime. Quello del ritorno all’autonomia è un passo fondamentale per il settore socio sanitario dei nostri distretti che potranno così andare a formare le rispettive società della salute o sottoscrivere apposite convenzioni sanitarie con la Regione. La cosa è importante soprattutto per i nostri cittadini che potranno avere non solo servizi migliori e più aderenti alle loro specifiche necessità, ma anche avere un maggiore peso a livello politico con un nostro direttore e un nostro presidente che ci rappresenteranno direttamente nei tavoli regionali per le questioni socio sanitarie di maggiore impatto sociale. Oggi è un grande giorno per il futuro dei nostri territori”. I due sindaci concludono: “Un grazie a tutti i sindaci dei territori che rappresentiamo, perché la nostra forza è stata proprio la coesione che abbiamo dimostrato nel chiedere quello che ci era dovuto, ovvero il ritorno ad un’autonomia che sarà sinonimo di maggiore efficienza e soprattutto di maggiore vicinanza ai nostri cittadini. Adesso attendiamo i passaggi del consiglio regionale che ringraziamo per aver fin qui accettato le nostre istanze durate ben 5 anni”.

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