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"Ragazzi scegliete la vita". Arezzo e Rondine nella storia grazie a Liliana Segre

L'orrore vissuto sulla propria pelle, dall'espulsione dalla scuola alla vita nei campi di concentramento. Il lavoro da schiava e quel giorno in cui la sua amica Janine fu mandata alla camera a gas

Arezzo e Rondine nella storia grazie a Liliana Segre. Qui, nella giornata di ieri, la senatrice a vita superstite della Shoah e di anni vissuti nei campi di concentramento, ha passato il testimone alla Cittadella della Pace, a quegli studenti che provengono dai paesi in conflitto nel mondo e che qui studiano e vivono con nel cuore la fiamma della pace ben accesa. Quella di ieri è stata materialmente l'ultima testimonianza in pubblico di fronte agli studenti, presenti sul posto e molti collegati via streaming, della Segre dopo decenni di racconti fatti personalmente in tantissime scuole d'Italia.

Il primo atto di questa straordinaria giornata è stato il taglio del nastro dell'Arena ai piedi del borgo di Rondine che è stata dedicata a Janine una figura di una ragazza che ha segnato la vita di Liliana. Lavoravano entrambe nella catena dell'industria di munizioni, la Segre la incontrava tutti i giorni quando le consegnava i pezzi dai quali venivano ricavati i bossoli per le mitragliatrici. Era uno dei pochi contatti umani più vicini a lei. Periodicamente nel campo di concentramento avvenivano le selezioni, coloro che appariva non più idonei per i lavori venivano scartati e mandati alla camera a gas. In una di queste, mentre la tredicenne Liliana passò, Janine, dietro di lei fu fermata perché in fabbrica si era fatta male tagliandosi due falangi di una mano. Fu giudicata non più idonea e mandata alla camera a gas. 

"Fui orribile in quel momento - ha raccontato la senatrice di fronte ad una platea ammutolita - Io ero passato, lei era dietro di me, sentì che la fermavano, non serviva più andava al gas. E io? E io che tutti i giorni lavoravo con lei sono stata orribile, non mi sono voltata, non mi sono voltata a dirle Janine, a dirle il suo nome, a dirle ti voglio bene..... fui orribile quel giorno e non ci fu mai più un tempo in cui io non mi ricordai di Janine e fu talmente importante questo ricordo di me stessa orribile e di lei che senza colpa andava al gas, che chi mi ha incontrato e ha capito la mia testimonianza in cui Janine è una figura centrale."

Liliana Segre racconta tutto questo con una forza mentale e fisica enorme, oggi a novanta anni quando ha deciso di dare la sua ultima testimonianza pubblica della sua deportazione dall'Italia verso i campi di concentramento in Europa. Una storia che inizia quando lei è bambina nel settembre del 1938 quando a causa delle leggi razziali fu espulsa da scuola e poi quando nel 1943 fu arrestata a 13 anni e poi deportata ad Auswitz. Li la forza la portò a sopravvivere attraverso il lavoro e la fatica, nonostante la mancanza di cibo, la violenza e le umiliazioni a partire da quella di sostituire il nome delle prigioniere con un numero tatuato sulla mano.

Lacrime agli occhi e tanta commozione nella sala che ascolta, i cuori sono gonfi di consapevolezza, quella di aver avuto l'onore di averla ascoltata questa storia anche fosse per l'ultima volta.

L'inaugurazione dell'Arena Janine

La senatrice a vita Liliana Segre ha tagliato il nastro dell'Arena Janine, spazio che nasce per il progetto 'Cittadella del Terzo Millennio', un piano di ampliamento e trasformazione del borgo aretino di Rondine affinche' diventi un bene comune, modello di sostenibilita' ambientale e capace di favorire lo sviluppo della convivenza civile.

Con Segre partecipano all'evento il premier Giuseppe Conte, I presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico ed Elisabetta Casellati, i ministri Luigi Di Maio, Lucia Azzolina, Gaetano Manfredi, Luciana Lamorgese, il presidente Cei Gualtiero Bassetti e la numero uno dell'Ucei Noemi Di Segni. "Non mi voglio subito emozionare...", ha detto Segre tagliando il nastro. Sul pavimento dell'ingresso dell'Arena e' disegnato simbolicamente un cancello, ha ricordato il fondatore di Rondine Franco Vaccari, ed e' scritta la frase di Liliana "Ho scelto la vita e sono diventato libera"

L'inaugurazione dell'Arena e' dedicata alla giovane amica che Segre non saluto' prima che venisse condotta nelle camere a gas di Auschwitz. Diventera' un grande contesto di aggregazione per i giovani, promuovera' la memoria quale strumento efficace contro l'indifferenza.

La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, nel corso dell'ultimo discorso pubblico di Liliana Segre agli studenti, lancera' il primo bando di concorso promosso insieme a Rondine Cittadella della Pace, dal titolo 'Voltati, Janine vive!', titolo ispirato alla vita della senatrice a vita, con l'obiettivo di educare le nuove generazioni al rispetto delle differenze contro ogni forma di violenza e discriminazione, conservando sempre viva la memoria della Shoah.

"Da nonna, come sono orgogliosamente, ringrazio i ragazzi, tutti miei nipoti ideali che non mi stanco mai di citare quando racconto la mia storia" ha detto la Segre.

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