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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Arezzo Notizie Motori - Guida all’acquisto di un pick up. Pro e contro

Si sa noi italiani abbiamo sempre subito il fascino degli States. Praterie sconfinate o deserti polverosi poco importa, quel che conta è attraversali a bordo di un camioncino di ultima generazione. Il pick up appunto. Veicolo da lavoro...

Si sa noi italiani abbiamo sempre subito il fascino degli States. Praterie sconfinate o deserti polverosi poco importa, quel che conta è attraversali a bordo di un camioncino di ultima generazione. Il pick up appunto. Veicolo da lavoro protagonista di tante pellicole made in USA, il pick up ha conquistato l’interesse di tante case automobilistiche anche in Europa. Si tratta di fatto di fatto di un autocarro leggero, spesso dotato di trazione integrale, oggi particolarmente rifinito e accattivante, anche dal punto di vista estetico e prestazionale, tanto da non sfigurare se paragonato ad una jeep. Addirittura cool. Alla moda. Nell’ultimo periodo sempre più costruttori hanno scommesso sui pick-up.

Alcuni nomi? Fiat con il Fullback, Volkswagen con Amarok, Renault con Alaskan, e poi Mercedes con la classe X pick up. Nel mezzo i marchi storici del settore, cioè Ford con il Ranger, Nissan con il Navarra, Mitsubishi con L200, Toyota con Hi-lux, e ancora Great Wall con Stread, Mahindra con Genio, Isuzu con D-Max fra i pochi in grado di poter essere immatricolato anche come autovettura, (e non solo come autocarro, con tutti i vantaggi fiscali derivanti) ma su questo argomento torneremo a parlarne in seguito.

Ma come può un mezzo da lavoro - perché è stato così concepito - conquistarsi quote di mercato interessanti tanto da destare interesse anche per i marchi premium europei, di per se più tradizionalisti e conservatori?

La risposta è semplice. Quasi l’uovo di colombo. Si tratta di veicoli robusti, costruiti con una formula che li rende davvero versatili e adatti non solo al lavoro (inteso come impiego professionale, cioè ad esempio come mezzi da cantiere) ma anche soprattutto idonei all’uso per il tempo libero e gli hobby. Nella maggior parte dei casi i pick up sono dei veri e propri fuoristrada, con telaio a longheroni, ponte rigido posteriore, sospensioni posteriori a balestra, trazione integrale, differenziale autobloccante e ridotte. Inoltre offrono una capacità di carico eccezionale rispetto alla più grande delle station o dei SUV in circolazione. Non c’è confronto. Il tutto grazie al cassone posteriore, e nelle versioni “double cab” permettono di trasportare allo stesso tempo fino a cinque passeggeri, con dotazioni ed equipaggiamenti sempre più simili a quelli delle classiche automobili. Pelle, radica, controllo della trazione, cerchi in lega, tetto panoramico, navigatore, fate voi, c’è di tutto. Oltre agli accessori specifici per l’impiego che farete del vostro pick up. Copri cassone rigido in alluminio o telone cerato, hard top per usare il cassone anche d’inverno come un normale porta bagagli ma di dimensioni decisamente maxi, pedane laterali per facilitare l’accesso a bordo, e chi più ne ha, più ne metta.

Ecco svelato il segreto del successo di questo tipo di automezzo. E poi diciamolo, l’impressione che si ha a bordo di questo automezzo è quella di “viaggiare in una botte di ferro”. Certo il pick-up fa molto “cowboy”ma al contempo è tanto pratico, comodo, versatile. Permette di andare a caccia e di portarsi dietro i cani senza bisogno di ricorrere a carrellino o altro, permettere di caricare il tosaerba per spostarlo dal prato di casa, fino al prato della casa di campagna, consente di portare la sella per chi pratica l’equitazione, e poi il windsurf, le piante per il giardinaggio, l’attrezzatura per i sub, eccetera eccetera. E poi sono belli. Diciamolo.

Certo hanno dei limiti. Sono grossi. Poco maneggevoli. Difficili da parcheggiare con i loro cinque metri e oltre di lunghezza. Il costo per l’assicurazione RC non è trascurabile. Soprattutto hanno il limite che possono essere per la maggior parte immatricolati solo come autocarri e non come autovetture tradizionali.

Infatti se da un lato, l’offerta si è allargata a dismisura, dall’altro rimane tantissima confusione sulle normative che regolano questi veicoli, specialmente in Italia, dove vengono ingiustamente immatricolati sempre come autocarri categoria N1 e non come autovetture (tranne in rarissime eccezioni). Ma su questo torneremo a parlarne nel prossimo numero.

E voi cosa ne pensate dei pick up? Alla prossima e buona guida a tutti.

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