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Arezzo è la seconda provincia d'Italia cardiologicamente protetta: la mappa dei defibrillatori

“Non esiste una buona medicina se non è accompagnata dalla ricerca”. Questa convinzione, basata sulle richieste dei migliori professionisti che operano nella sanità aretina e propongono progetti di ricerca a corredo e supporto della loro attività...

“Non esiste una buona medicina se non è accompagnata dalla ricerca”. Questa convinzione, basata sulle richieste dei migliori professionisti che operano nella sanità aretina e propongono progetti di ricerca a corredo e supporto della loro attività, è stata sottolineata e ribadita da Paola Butali, presidente della Fondazione Cesalpino in occasione della approvazione del bilancio e della illustrazione dei programmi svolti e di quelli già programmati.

Sono 15 i progetti di ricerca clinica avviati o ai blocchi di partenza presso l’ospedale San Donato: alcuni finanziati al 100 % dalla Fondazione, altri in partnership con aziende del territorio e soprattutto con il Calcit, con cui esistono consolidati e forti rapporti e progettualità comuni.

Per questi progetti sono stati “arruolati” molti dei migliori giovani medici (e non solo) attualmente presenti al San Donato, impegnati al fianco dei professionisti più esperti in ricerche di altissimo livello, le cui conclusioni sono sempre oggetto di pubblicazioni in riviste scientifiche italiane e straniere. E che hanno una immediata efficacia nella cura e nella organizzazione stessa dei percorsi assistenziali. La ricerca è una delle mission della sanità pubblica. Ma spesso per rispondere con rapidità alle richieste di miglioramento avanzate e fortemente sollecitate da primari e loro collaboratori, la strada delle borse di studio istituite dalla Fondazione Cesalpino, diventa la più rapida e qualche volta l’unica possibile. La ricerca clinica finanziata dalla Fondazione è prima valutata dal Comitato scientifico, presieduto dall’oncologo Sergio Bracarda.

Le attività che i borsisti svolgono attualmente, vanno dalla classificazione del rischio di sviluppare ulcere degli arti inferiori nella popolazione diabetica, alla gestione dei dati forniti dalla rete Arezzo Cuore e del sistema di telemedicina nella lotta alla sindrome coronarica acuta, dalla dignità del paziente come valore di cura, al servizio Trattamento Esordi Psicotici. E ancora: il monitoraggio proattivo sul territorio aretino del paziente infermo con insufficienza respiratoria cronica, il ruolo della tele-assistenza per pazienti critici dimessi dalla Pneumologia e UTIP, la epidemiologia dei tumori del sistema nervoso centrale nella Provincia di Arezzo, l’attività di data manager della Prostate&Genitourinary Unit, le valutazioni sul “cammino come terapia”, l’applicazione della radioterapia stereotassica nei pazienti oligometastatici, lo screening dell’aterosclerosi asintomatica per la stratificazione del rischio cardio-vascolare e la terapia Neuro-psicomotoria: l’intervento precoce in età evolutiva. Tutte queste sono ricerche appena concluse o in corso di grande rilievo, in genere svolte solo nei centri universitari.

Stanno per prendere il via altri tre progetti: l’escissione mesoretto robotica valutata mediante risonanza magnetica, la implementazione diagnostica anatomopatologica in oncologia e lo studio sull’Osteonecrosi dell’anca e morfologie acetabolari. AREZZO AI VERTICI NAZIONALI DELLE PROVINCE CARDIOPROTETTE

“La provincia di Arezzo è attualmente il secondo territorio italiano cardiologicamente protetto”. Lo ha sottolineato la presidente Butali nel ricordare che dal 2010 la Fondazione Cesalpino ha promosso il progetto Arezzo Cuore con la finalità di attivare la rianimazione cardio-polmonare con defibrillazione per i pazienti colpiti da arresto cardiaco. In questo arco di tempo sono stati istallati nel territorio provinciale 770 defibrillatori e formati circa 20.000 soccorritori laici (oltre ai sanitari), addestrati alle manovre di rianimazione cardiopolmonare e all’uso dei defibrillatori semi-automatici. Il progetto ha permesso un aumento della sopravvivenza nei pazienti in arresto cardiaco dal 5% al 25%.

IN AMBITO ONCOLOGICO “SANITA’ DI GENERE” E PSICOLOGO

Questo progetto (due borse di studio) di “sanità di genere” sulla patologie oncologiche femminili e maschili mira a creare un ponte conoscitivo ed operativo trasversale fra varie branche della medicina oncologica, tra specialità e competenze mediche: obiettivo la formazione di una cultura e la presa in carico della persona che tenga conto delle differenze di genere, non solo sotto l’aspetto anatomo-fisiologico, ma anche delle differenze biologico-funzionali, psicologiche, sociali e culturali, oltre che ovviamente di risposta alle cure. I disturbi psicopatologici, sono fattori di rischio del peggioramento della qualità della vita e di un aumentato rischio di disagio psichico nella famiglia, oltreché di una ridotta aderenza ai trattamenti e di una alterata relazione medico-paziente, con sviluppo di “abnormal illness behavior”. E' pertanto fondamentale assicurare, nel processo di cura, un sostegno psicologico a chi affronta una malattia che coinvolge la persona e il suo sistema di vita da un punto di vista biologico, cognitivo, emotivo, relazionale e sociale. La presenza di una attività di Psicologia Oncologica (o Psiconcologia) viene quindi oggi considerata doverosa in ogni moderno Centro Oncologico, in quanto espressione di sensibilità e attenzione alla qualità di vita dei pazienti. Il progetto è finanziato con un contributo da parte delle sezioni Calcit delle zone interessate. PROGETTO “PAROLE ALLA MUSICA” E UN “DOCU-FILM”

Nel corso della riunione del comitato direttivo, la presidente ha illustrato uno ad uno tutti gli altri progetti sia scientifici, che di attività sul territorio, legata alla diffusione della cultura della salute e alla conoscenza della Fondazione stessa. Fra questi da segnalare due eventi particolari. Il progetto “Parole alla Musica”, nato dalla collaborazione tra Estra spa e la Fondazione Cesalpino, offre agli studenti la possibilità di entrare in contatto con professionisti di quello che sarà il loro settore. Molti di loro hanno poi avuto l’opportunità di esibirsi nell’annuale concerto alla Badia di Arezzo.

Nel corso del 2016, infine, è stato realizzato un video-documentario, prodotto dalla Fez Film di Fernando Marraghini, con l'obiettivo di fare il punto sul lavoro svolto dalla Fondazione nei suoi 10 anni di vita e promuovere la conoscenza della Fondazione stessa nonché le eccellenze medico-specialistiche presenti nell'ospedale San Donato di Arezzo. IL 5 x 1000, AIUTO CONCRETO DEGLI ARETINI ALLA PROPRIA SANITA’

Fra le forme di finanziamento della Fondazione, tutte scaricabili dai propri utili in sede di bilancio per le società e di dichiarazione dei redditi per le persone fisiche, si segnala l’opportunità di donare il proprio 5 x 1.000 in sede di dichiarazione dei redditi. Basta segnalare al proprio caf o al proprio commercialista la volontà di indirizzare questo contributo alla Fondazione Cesalpino Fondazione Andrea Cesalpino Arezzo Onlus indicando il seguente codice: 92044150511.

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