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Arezzo e Içara: un gemellaggio fanno nel nome di San Donato

Dal prossimo 7 agosto Arezzo e Içara, città brasiliana dello stato di Santa Catarina, saranno unite – in un gemellaggio di fatto – nel nome di san Donato. Un’unione che nasce da lontano, tra la fine del XIX e la prima metà del XX secolo, negli...

Dal prossimo 7 agosto Arezzo e Içara, città brasiliana dello stato di Santa Catarina, saranno unite – in un gemellaggio di fatto – nel nome di san Donato.

Un’unione che nasce da lontano, tra la fine del XIX e la prima metà del XX secolo, negli anni del grande flusso migratorio italiano verso il continente americano, e - nello specifico - verso gli stati del Sud e del Sudest del Brasile. Tra questi emigrati ci fu anche una cospicua comunità di aretini che, assieme alla speranza di un futuro migliore, portò con sé il ricordo più intimo di Arezzo: la devozione a san Donato.

Così, ad Içara - nello stato di Santa Catarina -, una bella cittadina conosciuta in tutto il Brasile per la sua eccellente produzione di miele, negli anni ha trovato nuova casa e si è consolidata la presenza di una numerosa comunità italiana, in gran parte di origine aretina, talmente ben inserita da far sì che il nostro san Donato martire sia celebrato anche come patrono di Içara, dal 1950.

Ha scritto padre Antonio Vander, parroco della città, all’arcivescovo Fontana: “La nostra parrocchia ha come protettore san Donato. La festa del nostro patrono, portata dagli immigrati italiani, è il 7 agosto. In questo giorno la commemorazione è celebrata con molta allegria, perché il Comune decreta vacanza per celebrare la festa del martire san Donato”.

E, poiché quest’anno la parrocchia di Içara celebra 65 anni di evangelizzazione nel nome di san Donato, padre Vander ha chiesto a S.E. mons. Fontana “due reliquie di san Donato, una per la preghiera e la benedizione dei fedeli e l’altra per la consacrazione della chiesa patronale che verrà fatta dal vescovo diocesano don Jacinto Inàco Flach il prossimo 7 agosto”.

La risposta di S.E. monsignor Fontana non si è fatta attendere e – dopo aver avuto, come da prassi protocollare, una corrispondenza sul tema con il vescovo della diocesi di Criciùma – S.E. mons. Jacinto Inàcio Flach, pur considerando la richiesta “molto particolare, giacché del corpo del Patrono, martirizzato nel 363, restano solo alcune parti, ritenute preziosissime ed intoccabili da tutta la nostra chiesa diocesana”, tenendo in grande considerazione che “la richiesta viene fatta dal vescovo per una nuova chiesa in una diocesi del Brasile dove risiedono, tra gli oriundi, italiani ed aretini” – nello spirito di comunione proprio della Chiesa –, ha deciso di “fare un’eccezione”, sottolineando “che si tratterà di un minimo frammento osseo del corpo del Patrono, che volentieri doneremo in una teca d’argento, come si conviene”.

Mercoledì 29 luglio, durante la celebrazione eucaristica delle 7 del mattino, insieme ai canonici del capitolo cattedrale, traendola dalla lipsanoteca del Duomo, monsignor Fontana consegnerà la preziosa reliquia a padre Antonio Vander perché la città di Içara possa venerare la memoria di san Donato il prossimo 7 agosto. Esattamente, come la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro.

San Donato Martire è uno dei santi più amati e venerati nel mondo: ben 368 diocesi cattoliche ne celebrano il culto e dal prossimo 7 agosto – ricorda l’arcivescovo Fontana – “la nostra chiesa aretina vivrà un ulteriore momento di grazia e di comunione anche con la chiesa brasiliana della città di Içara, nel nome del nostro patrono comune”.

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