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Martedì, 23 Aprile 2024
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Arezzo è tra le città che consuma meno acqua d'Italia

La conferma arriva dal rapporto Istat: meno di 150 litri per abitante al giorno, assieme a Barletta, Agrigento, Andria e Caltanissetta. Oltre 300 Milano, Isernia, Cosenza, L'Aquila, Pavia, Brescia e Venezia

Arezzo è tra i comuni d'Italia capoluogo di provincia con un consumo più basso d'aqua dalla rete idrica. E' addirittura sotto i 150 litri per abitante al giorno, mentre le città che ne consumano di più, superano anche i 300 litri. Il dato emerge nel rapporto pubblicato dsa Istat ieri in occasione della Giornata mondiale dell'acqua e relativo agli anni 2018-2019, incentrato sulla dispersione e lo spreco di acqua.

Il rapporto Istat

Nelle reti di distribuzione dell'acqua potabile dei 109 comuni capoluogo di provincia/città metropolitana - spiega l'Adnkronos - sono stati immessi in rete, nel 2018, 2,5 miliardi di metri cubi di acqua (378 litri per abitante al giorno) e ne sono stati erogati per usi autorizzati agli utenti finali 1,6 miliardi di metri cubi (237 litri per abitante al giorno, sia fatturati sia forniti ad uso gratuito). Ne deriva che il 37,3% dell'acqua immessa in rete è andato disperso, e non è arrivato agli utenti finali (era il 39,0% nel 2016), con ripercussioni finanziarie e ambientali di rilievo, soprattutto considerando gli episodi sempre più frequenti di scarsità idrica che interessano il nostro territorio. Lo ha rilevato ieri l'Istat nel rapporto pubblicato in occasione della Giornata mondiale dell'acqua, relativo agli anni 2018-2019. Le perdite totali di rete, sottolinea l'Istat, si compongono, oltre che di una parte fisiologica, che incide inevitabilmente su tutte le infrastrutture idriche, anche di una parte dovuta a vetustà degli impianti e a rotture, componente prevalente soprattutto in alcune aree del territorio, e di una parte amministrativa, legata a errori di misura dei contatori e ad allacci abusivi.

Chi consuma di più e chi di meno

Rispetto al 2016 si rileva una riduzione dei volumi movimentati nelle reti comunali dei capoluoghi di provincia. I volumi immessi in rete si contraggono di oltre il 4%, a fronte del -1,6% dei volumi erogati (circa tre litri giornalieri in meno per abitante). Ne consegue una riduzione delle perdite totali di rete di circa due punti percentuali, che vanno a segnare un'inversione di tendenza nella serie storica a partire dal 2012. Le variazioni possono dipendere sia da effettivi cambiamenti nella dotazione idrica, sia da modifiche nei criteri di calcolo dei volumi consumati ma non misurati al contatore. L'erogazione dell'acqua presenta un'elevata eterogeneità sul territorio, legata sia agli aspetti infrastrutturali, sia alle caratteristiche socio-economiche, spesso molto differenti tra comuni e che inevitabilmente influiscono sull'uso della risorsa idrica. Volumi erogati superiori ai 300 litri per abitante al giorno si riscontrano nelle città di Milano, Isernia, Cosenza, L'Aquila, Pavia, Brescia e Venezia. Di contro, i comuni in cui si ha una minore erogazione, con quantitativi inferiori ai 150 litri per abitante al giorno, sono Barletta, Arezzo, Agrigento, Andria e Caltanissetta.

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