Capitale della cultura, Mariottini: "Arezzo bocciata perché organizzatori si sono dimenticati del nostro Alto Medioevo"
Lettera di approfondimento e analisi di Mauro Mariottini, il presidente dell'associazione culturale Academo che da anni porta avanti gli scavi archeologici nel sito del Colle del Pionta
Il dottor Mauro Mariottini presidente dell'associazione culturale Academo ha il suo punto di vista sul progetto di Arezzo capitale della cultura per il 2022 che è stato bocciato dal Ministero.
"E’ molto probabile che i promotori o i decisori abbiano sottovalutato l’importanza che la città di Arezzo ha avuto nell’Alto Medievo, epoca in cui il Pionta raggiunse il suo massimo splendore diventando uno dei principali luoghi spirituali dell’intero occidente (prof. J.P. Delumeau, Università di Rennes). Elemento fondante fu la sepoltura in questo luogo del primo vescovo di Arezzo San Donato, martirizzato nel 304. Qui vi sorse da subito un piccolo oratorio fatto costruire dal secondo vescovo Gelasio, proprio sopra la tomba del martire. Successivamente tre vescovi, tra il 986 e il 1036, segnarono il massimo splendore della cittadella del Pionta: Elemberto, Adalberto e Teodaldo. Nel 986 Elemberto, nominato vescovo, fece restaurare la cattedrale altomedievale di Santa Maria e Santo Stefano del VIII sec., incaricando per questo l’architetto Maginardo. Il successore Adalberto, a partire dal 1004, promosse l’edificazione di un secondo duomo a pianta centrale e di forma ottagonale, dedicato a San Donato. Il progetto fu ancora assegnato a Maginardo che venne inviato a Ravenna a studiare l’architettura di San Vitale. Il successore di Adalberto,Teodaldo, portò a termine il maestoso progetto e consacrò il Tempio il 12/11/1032. Qui è certo che per oltre un millennio, peraltro anche attestato dalla cronaca dei custodi, vi si recarono per pregare sulla tomba di San Donato, grandi personaggi. Tra gli altri, vi furono due Papi che vi morirono, Vittore II nel 1057 e Gregorio X nel 1276. Si recarono al sepolcro di San Donato anche Pipino il breve nel 756 e poi, per ben due volte, il figlio Carlo Magno nel 800 e 801, Lotario I nel 836, Ugo di Arles con il figlio Lotario nel 936 e 939, Ottone I nel 970, Ottone II nel 981, Ottone III nel 996, Enrico II e Corrado II. Si venne così a costituire al Pionta una vera cittadella vescovile la cui vitalità culturale è confermata dalla presenza dello stesso Maginardo, dell’archivista Gerardo e da quella di Guido d’Arezzo con conseguente ipotesi che l’introduzione del pentagramma musicale sia stato ideato e realizzato proprio al Pionta. Altro “ospite” del Colle fu San Romualdo che potè fondare il Monastero di Camaldoli, grazie alle elargizioni del vescovo Teodaldo. Inoltre, in questo contesto, vi fu al Pionta una delle prime nomine di vescovo-conte da parte di Enrico III di Franconia, detto il Nero[ che concesse ufficialmente al vescovo Arnaldo ed ai suoi successori il titolo di “Conte” con ampi poteri civili(1052). Fu questa intensa attività culturale e di potere che determinò la nascita della scuola della cattedrale al Pionta, che successivamente, dopo quelle di Bologna e Parigi, dette origine alla terza università dell’occidente cristiano dentro le mura della città di Arezzo(1215)."