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Arezzo accoglie i padri della Perottina Olivetti. La tecnologia passata e futura invade Palazzo Chianini Vincenzi

L’uomo, l’oggetto, le idee. Le grandi idee. Quelle folli intuizioni che innescano la scintilla giusta e fanno esplodere la rivoluzione. Il Programma 101 Olivetti è stato proprio questo. Una grande idea. Una geniale intuizione nata dal lavoro di...

L’uomo, l’oggetto, le idee. Le grandi idee. Quelle folli intuizioni che innescano la scintilla giusta e fanno esplodere la rivoluzione.

Il Programma 101 Olivetti è stato proprio questo. Una grande idea. Una geniale intuizione nata dal lavoro di Giovanni De Sandre e Gastone Garziera i due ingegneri-inventori che diedero un corpo fisico alle progettualità di Roberto Olivetti e Pier Giorgio Perotto. La P101, o Perottina, nasce nel 1965 da un'intuizione che, di fatto, ha segnato tutta la storia dell’informatica. La sfida, alla quale il team Olivetti diede risposta, era quella di trasformare una semplice macchina da calcolo meccanica in una elettronica. Dopo breve tempo nacque la P101, oggetto misterioso che ha subito convinto il mondo tanto che, tra i primi acquirenti vi fu la Nasa. Il genio di quegli anni è stato fonte di ispirazione e di approfondimento anche per un gruppo di giovani professionisti aretini che hanno fatto proprio lo spirito di quegli anni e costituito Hub Garden, la Creative Community di progetti integrati al servizio delle idee.

Oggi, e fino all’otto dicembre, le sale della Galleria di Palazzo Chianini Vincenzi di Arezzo, ospiteranno TimeLine Past ’n future Exhibition. Un’iniziativa dove al centro c’è la creatività e dove i visitatori si trovano faccia a faccia con la P101.

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Per l’occasione al taglio del nastro della tre giorni presenti anche Gastone Garziera, Giovanni De Sandre e Luigino Tozzi. A loro è spettato il compito di dare il via alla rassegna attraverso il racconto della loro storia lasciandosi accompagnare dagli altri oggetti esposti a Palazzo Chianini (prima fra tutti la P 101, seguita da più di 10 macchine innovative che seguirono fino agli anni ’90) e facenti parte tutti di una preziosa collezione che racconto la storia recente della tecnologia.

Con loro oltre a Giacomo Cretella, anima del progetto Hub Garden, anche gli amministratori del Comune di Arezzo che hanno patrocinato l’iniziativa. TimeLine Past ’n future Exhibition Le sale della Galleria si trasformano in uno spazio polifunzionale accogliendo una Exhibition di retrocomputing, con protagonista la P101 Olivetti, attraverso video proiezioni, conferenze, laboratori e tavoli di lavoro ad alto tasso tecnologico. Un intenso programma che dà vita ad una timeline ininterrotta di interventi, eventi, workshop formativi e persino al lancio di un Contest Award. Una quattro giorni di attività guidate da vere e proprie “intelligenze tecnologiche”. Al centro dell’approfondimento l’Uomo e l’Oggetto e il forte legame tra storia dei prodotti e il futuro. hub_garden_alberodellavitaLa rassegna ospita anche il racconto di una recentissima visionaria creazione, che ha raggiunto in breve tempo un altissimo grado di notorietà: l’Albero della Vita di EXPO2015, una creazione di Marco Balich, mutuata da Giò Forma da un disegno di Michelangelo. Una timeline creata ad-hoc per l’esposizione racconta al visitatore la genesi dell’installazione rappresentando l’emblematica continuità tra il passato e il futuro. “Dopo varie proposte abbiamo pensato di creare qualcosa che avesse anche un messaggio specifico- racconta Florian Boje dello studio Giò Forma - L’idea è partita dall’analisi del progetto di rielaborazione di Piazza del Campidoglio a Roma di Michelangelo. Lui, nel 1500, aveva pensato di organizzare questo spazio facendone“l’ombelico del mondo”. La stella a dodici punte e la statua equestre posta al centro hanno un messaggio ben specifico che fa dell’uomo il punto di riferimento principale. Da questo presupposto abbiamo creato l’Albero della Vita. Una struttura fatta di legno dove ogni spirale corre lungo la sequenza di Fibonacci”.

Albero della vita Giò Forma from Giò Forma on Vimeo.

WORKSHOP & CONTEST

Il professore Antonio Rizzo, docente di Scienze e Tecnologie Cognitive e Design dell’Interazione dell’Università degli studi di Siena, sarà il responsabile scientifico dei laboratori di Interaction design rivolti a 15 allievi delle scuole medie di Arezzo che attraverso l’utilizzo del software App Inventor, sviluppato da Google e MIT, programmeranno una loro personale App. La missione e la sfida, oltre che performante e formativa, è quella di fornire consapevolezza delle potenzialità applicative e di rendere meno passivo il rapporto che la generazione mobile-born ha con la tecnologia di primo livello. Verrà inoltre proposto agli Istituti Tecnici di Arezzo, Bibbiena e Siena un Contest Award incentrato sull’ “Internet of Things”. Sarà la Udoo – una nuova e potente piattaforma di prototipia per lo sviluppo software e design – a lanciare il Contest. I ragazzi dovranno cimentarsi nello sviluppo di un’idea su un oggetto di uso quotidiano. La quattro giorni dedicata alla tecnologia si chiuderà sulla scena della creazione dei team di sviluppo e la candidatura dei loro tutor.

HUB.GARDEN

Hub Garden, incubatore di idee. Chi sono i curatori della rassegna TimeLine Past ’n Future Exhibition. Da un idea di Giacomo Cretella e di Riccardo Marraghini il 9 luglio scorso si inaugurava alle porte di Arezzo, in una struttura industriale rivisitata, Hub Garden: una moderna agorà, un pensatoio, un laboratorio di idee e di ispirazioni che crescono tra il green di un giardino industriale e installazioni di arte contemporanea. Hub Garden è tutto questo e insieme un progetto innovativo dedicato al mondo del lavoro. Un esteso network, con una massa critica molto ampia tra studiosi e professionisti, che va da creativi puri a realizzatori, da designer ad architetti, da esperti informatici a grafici, da film maker e fotografi a uomini di comunicazione. Tutte professioni libere, unite dalla passione per la tecnologia. Una fitta rete, alcuni interni alla struttura, molti altri esterni, ma sempre connessi alla progettualità del network e tutti riconducibilii a questo luogo delle idee che è Hub Garden. Lo spazio rappresenta il catalizzatore, il punto riferimento, il centro “illuminante e illuminato” di una liquid society, di un general contractor di idee e di multiservizi.

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