rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità Pieve Santo Stefano

Archivio storico comunale: avviato il restauro. L'assessore: "Il Paese della memoria non poteva esimersi"

Composto da oltre 1.000 faldoni, il casellario municipale conta su reperti dal valore storico particolarmente significativo

Mettere al sicuro la memoria. Preservare documenti e preziosi scritti per le generazioni future. Una mission imprescindibile per il paese dell’Archivio dei Diari, Pieve Santo Stefano, che, proprio in questi ultimi giorni, ha assistito all’avvio dell’operazione di catalogazione, digitalizzazione e restauro dell'archivio storico comunale. Composto da oltre 1.000 faldoni, il casellario municipale conta su reperti dal valore storico particolarmente significativo. E così, grazie al contributo di alcuni appassionati volontari, della Soprintendenza archivistica della Toscana e dell'assessore alla cultura del Comune Luca Gradi, le attività di messa in sicurezza hanno preso il via.

“L’intento - spiega l’assessore Gradi - è quello di rendere l'intero archivio storico fruibile almeno digitalmente da tutti e, nel contempo, mettere al sicuro i faldoni documentari più compromessi dal tempo”.

Attualmente sono stati già acquistati uno scanner planetario professionale, un portatile di ultima generazione per la gestione dello scanner, faldoni in cartone "acid free" per la conservazione dei documenti, un primo stock di restauro composto da 13 faldoni interi che verranno recuperati e restaurati dalla ditta "Memorie di Carta" di Mastriforti Stefano, fra i più esperti restauratori nel panorama italiano.

“Non possiamo non menzionare e ringraziare - prosegue Gradi - il centro studi storici e ricerche archeologiche di Pieve e soprattutto gli splendidi volontari capeggiati dall'ingegner Augusto Agostini e da Elda Fontana della biblioteca Pannilunghi/Fontana. Un gruppo di persone eccezionali che mettono a disposizione il loro tempo per un'operazione che richiederà qualche anno. Per ultima, ma non certo per importanza, va ringraziata pubblicamente la Fondazione C.R. Firenze. Pieve Santo Stefano, il paese dei diari e della memoria non poteva non intervenire per salvaguardare la propria storia, già così pesantemente martoriata da ben due distruzioni, quella della alluvione del 1855 e quella provocata dai tedeschi in ritirata nell'agosto del 1944”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Archivio storico comunale: avviato il restauro. L'assessore: "Il Paese della memoria non poteva esimersi"

ArezzoNotizie è in caricamento