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Beni culturali e paesaggio. Architetti e Soprintendenza a confronto, Di Bene: "Arezzo realtà molto attenta"

Un momento di confronto dove al centro del dibattito ci sono stati temi quali la riforma del Mibact ed il ruolo delle Soprintendenza

Come può il paesaggio trasformarsi in armonia con il contesto urbanistico locale?
I temi sono quelli che sono stati affrontati durante il convegno che si è svolto all'interno della sede aretina della Soprintendenza ai beni culturali e che ha visto la partecipazione dell'ordine degli Architetti provinciale.

Un momento di confronto dove al centro del dibattito ci sono stati temi quali la riforma del Mibact ed il ruolo delle Soprintendenza; la tutela del patrimonio architettonico secondo il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio; la pianificazione del paesaggio attraverso lo strumento urbanistico; i beni paesaggistici alla luce delle recenti semplificazioni fino poi ad arrivare ai beni mobili e alle superfici decorate e da ultimo ai temi dell’archeologia preventiva e delle carte del potenziale archeologico.

“Abbiamo fortemente voluto questo seminario – dichiara Antonella Giorgeschi presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Arezzo – per contribuire all’ aggiornamento professionale degli architetti, in un ambito specifico come i beni culturali, dato che a loro sono riservate le attività professionali sugli immobili di interesse storico e artistico (come espresso dal regio decreto n.2537 del 23 ottobre 1925 e recentemente ribadito dalla sentenza del Consiglio di Stato n. 21 del 09.01.2014). Ci auguriamo che questo sia il primo passo per avviare con la Soprintendenza forme di collaborazione nel campo della gestione e valorizzazione del patrimonio culturale architettonico, paesaggistico della provincia di Arezzo”.

Presente all'evento anche la soprintendente di Arezzo, Siena e Grosseto l'architetto Anna Di Bene.
"Spiegare come cambia il contesto normativo è fondamentale anche all'indomani delle modifiche che hanno riguardato la Soprintendenza - spiega - Ad Arezzo ho trovato una collettività molto attenta e scrupolosa. C'è un forte attaccamento verso i beni culturali e questo non può che essere un punto di partenza ottimo".

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