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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Anche ad Arezzo la manifestazione #Svegliatitalia

Anche Arezzo aderisce alla mobilitazione nazionale #Svegliatitalia – è ora di essere civili con un presidio in piazza San Jacopo alle ore 16 sabato 23 gennaio promosso dai comitati Arcigay “Chimera Arcobaleno” di Arezzo e “Movimento Pansessuale”...

Anche Arezzo aderisce alla mobilitazione nazionale #Svegliatitalia – è ora di essere civili con un presidio in piazza San Jacopo alle ore 16 sabato 23 gennaio promosso dai comitati Arcigay “Chimera Arcobaleno” di Arezzo e “Movimento Pansessuale” di Siena, con il supporto dell'associazione Famiglie Arcobaleno, della Rete “Articolo 3 Arezzo” e della Rete #dallapartedeidiritti Siena, in vista della discussione parlamentare sul riconoscimento delle Unioni Civili, per dare forza al traguardo dell'uguaglianza.

L'appuntamento è dalle ore 15,30 in piazza S. Jacopo muniti di sveglie ed orologi per far scattare l'ora dei diritti, tutta la cittadinanza è invitata a partecipare ed aderire per mandare un forte messaggio in favore dell'uguaglianza e a sostegno delle necessarie tutele e riconoscimenti per le persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender.

Di seguito l'appello che le associazioni LGBTI nazionali (ArciGay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno e Movimento Transessuale Italiano) rivolgono al Governo e Parlamento:

“L’Italia è uno dei pochi paesi europei che non prevede nessun riconoscimento giuridico per le coppie dello stesso sesso. Le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali non godono delle stesse opportunità degli altri cittadini italiani pur pagando le tasse come tutti. Una discriminazione insopportabile, priva di giustificazioni.

Il desiderio di ogni genitore è che i propri figli possano crescere in un Paese in cui tutti abbiano gli stessi diritti e i medesimi doveri.

Chiediamo al Governo e al Parlamento di guardare in faccia la realtà, di legiferare al più presto per fare in modo che non ci siano più discriminazioni e di approvare leggi che riconoscano la piena dignità e i pieni diritti alle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, cittadini e cittadine di questo Paese.

La reciproca assistenza in caso di malattia, la possibilità di decidere per il partner in caso di ricovero o di intervento sanitario urgente, il diritto di ereditare i beni del partner, la possibilità di subentrare nei contratti, la reversibilità della pensione, la condivisione degli obblighi e dei diritti del nucleo familiare, il pieno riconoscimento dei diritti per i bambini figli di due mamme o di due papà, sono solo alcuni dei diritti attualmente negati.

Questioni semplici e pratiche che incidono sulla vita di milioni di persone.

Noi siamo sicuri di una cosa: gli italiani e le italiane vogliono l’uguaglianza di tutte e di tutti.”

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