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Cattivi odori a San Zeno, controlli di Arpat e Asl e ordinanza del sindaco. "Ammendante da interrare"

L'ordinanza sindacale è stata firmata il 24 febbraio scorso. Fondamentali sono stati i controlli sul posto arrivati grazie alle continue segnalazioni dei cittadini che da mesi vivono il grande disagio

Una delle fonti dei cattivi odori che ogni giorno sono percepiti dai cittadini che abitano nella zona di Arezzo tra San Zeno, Chiani, Le Poggiola e dintorni è stata individuata. Si tratta dell'ammendante compostato misto, un compost di origine naturale che si forma dalla decomposizione degli scarti vegetali e dell'industria agroalimentare. Così è partita una prima azione delle istituzioni per limitare l'emissione degli odori molesti che si propagano per alcuni chilometri e per contrastare i quali è nato anche un comitato di persone della zona.

In ordine cronologico ci sono state le segnalazioni dei residenti, i controlli di Arpat e Asl, le lettere di questi due enti pubblici che a vari livelli si occupano di sanità pubblica e ambiente e infine l'ordinanza del Comune di Arezzo firmata dal sindaco Alessandro Ghinelli.

I fatti specifici riguardano il periodo dopo la metà di febbraio. Il 24 del mese scorso, all'amministrazione comunale sono arrivate due note, la prima di Arpat e la seconda dell'ufficio di Igiene Pubblica dell'Asl. Il personale dei due enti ha effettuati controlli e sopralluoghi. L'Arpat è stata presso gli impianti di una società di San Zeno sia il 21 che il 22 febbraio. Qui ha trovato in corso l'operazione di spandimento di ammendante compostato misto sui terreni della stessa azienda, che si trovano adiacenti all'impianto, per la sistemazione di alcune aree verdi per la realizzazione di un prato e di un lavandeto. Nella nota di Arpat e quindi nell'ordinanza sindacale si legge che "tale attività è da mettere in relazione con le segnalazioni di cattivi odori pervenute dai cittadini nei giorni precedenti e fino al giorno dei controlli."

Nell'altra lettera ricevuta dal Comune, l'Asl informa di come sono andati i controlli portati avanti dal personale tecnico dell'Igiene Pubblica sia il 21 che il 24 febbraio e che hanno portato a riscontrare "presenza di forti odori nei pressi dell'impianto". Nella stessa lettera l'Asl spiega quello che aveva scritto anche al comitato dei cittadini: "la percezione di odori sgradevoli per periodi di tempo prolungati può di per se definirsi un pericolo per la salute incidendo sulla sfera del benessere psichico degli individui esposti e potendo generare stati clinici." L'Asl chiede quindi di procedere con un'ordinanza che il sindaco Ghinelli firma il giorno stesso chiedendo alla società in questione di provvedere immediatamente "all'interramento dell'ammendante al fine di limitarne le emissioni odorigene".

Questa può essere considerata una prima vittoria per il comitato dei cittadini che lontano dai riflettori sta portando avanti rapporti diretti con tutte le istituzioni che hanno competenze in questa materia e che hanno il potere di trovare soluzioni per risolvere un disagio che ormai si protrae da lunghi mesi. In questo caso una delle fonti dei cattivi odori è stata trovata.

"Il 24 febbraio è stata una giornata intensa per i cittadini che abitano le zone interessate dal cattivo odore" fanno sapere i membri del comitato C.a.s.p. che raccontano "fin dalle prime ore della mattina, intorno alle 7,30 ha iniziato ad inviare numerose segnalazioni ad Arpat e Asl, che immediatamente hanno iniziato i sopralluoghi sul territorio, inviando risposte concrete e veloci. Il C.a.s.p è soddisfatto per come le Istituzioni e gli organi di controllo stanno affrontando la problematica: sono grandi passi avanti, speriamo, verso la risoluzione."

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