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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Allevamenti suini a Bucine, Coldiretti: "Respingiamo le fake news al mittente"

Coldiretti di Arezzo commenta le polemiche innescate nelle ultime settimane sulla presenza di un allevamento di fattrici di suini a San Pancrazio di Bucine, gestito dalla società Agricole Fattorie Aretine Srl

Nella Fattoria Italia sono scomparsi 2 milioni di animali tra mucche, maiali, pecore e capre negli ultimi dieci anni. In Italia dal 2010 ad oggi si sono persi quasi 800mila maiali. Un addio che ha riguardato soprattutto la montagna e le aree interne più difficili dove mancano condizioni economiche e sociali minime per garantire la permanenza di pastori e allevatori, spesso a causa dei bassi prezzi e per la concorrenza sleale dei prodotti importati dall’estero.

“A rischio anche la straordinaria biodiversità delle stalle italiane dove sono minacciate di estinzione ben 130 razze allevate tra le quali 10 di maiali. Con la chiusura degli allevamenti a rischio è presente anche il presidio di un territorio dove la manutenzione è garantita proprio dall’attività di allevamento. Il 35% dell’intera agricoltura nazionale, con un impatto rilevante anche dal punto di vista occupazionale, scaturisce dall’allevamento di animali”.

E’ quanto premette la Coldiretti di Arezzo, commentando la notizia apparsa in questi giorni sui media locali riguardo la presenza di un allevamento di fattrici di suini a San Pancrazio di Bucine, gestito dalla società Agricole Fattorie Aretine Srl.

“Quindi – sottolinea Coldiretti – il diffondersi di fake news sull’impatto degli allevamenti intensivi, accusati di essere responsabili dei problemi ambientali del nostro pianeta oltre a raffigurare suggestioni, che da un lato potrebbero ledere il prestigio della Società Agricola proprietaria dell’allevamento di San Pancrazio, dall’altro ingenerano ingiustificate apprensioni nei residenti della zona interessata, devono essere respinte al mittente”.

Coldiretti è da sempre attenta alla tutela del territorio, della biodiversità e del benessere animale e non si presta a compromessi su nessuno di questi temi, nello stesso tempo ritiene inaccettabile criticare un’attività imprenditoriale presente sul territorio provinciale che svolge e intende continuare a portare avanti il proprio lavoro nel pieno rispetto delle norme vigenti, in conformità alle autorizzazioni ricevute, con la massima tutela per il benessere animale e per l’ambiente circostante.

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