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"La sanità aretina non può basarsi su lavoratori a cottimo". L'allarme lanciato dalla Cgil

Il sindacato denuncia come non ci siano garanzie sulle assunzioni, scadano le graduatorie e non ci siano sostituzioni per il turn over. In vista delle ferie estive il sistema andrebbe verso il collasso

Grido d'allarme della Funzione Pubblica della Cgil che segue il comparto sanità dell'Asl Toscana sud est. C'è un lungo elenco di problemi che riguardano il personale, chi e come vengono chiamati a ricoprire turni a gettone e non con assunzioni a tmepo indeterminato. A questo ben presto si sommerà il periodo delle ferie estive che secondo il sindacato dei dipendenti pubblici potrebbe creare un collasso del sistema vista la già grande difficoltà a coprire i turni negli ospedali.

Un quadro di "scelte sbagliate" a livello superiore al quale si aggiungono le "mancate risposte da parte dell'azienda sanitaria".

Il quadro a livello nazionale

La Fp Cgil dichiara: "ancora una volta sulla sanità assistiamo a scelte sbagliate; non solo si continua a tagliare le risorse anzichè aumentarle, non solo non si rivedono i limiti di spesa del personale che di fatto bloccano le assunzioni, non solo si sceglie di non mettere risorse per il rinnovo dei contratti nazionali inpedendo il recupero del potere di acquisto dei salari e la valoriozzazione professionale, ma al contrario si sceglie di investire sul lavoro a cottimo aprendo alla libera professione per tutte le figure sanitarie e allargando le sfere di utilizzo dei cosiddetti “gettonisti “. Attraverso un emendamento al decreto bollette, dopo che già con il milleproroghe si era aperta la strada per la libera professione per tutte le figure Sanitarie, si stabilisce che i gettonisti potranno essere chiamati dalle Aziende non solo nei servizi di emergenza-urgenza ma anche in altri contesti, alla faccia delle recenti inchieste dei Nas che hanno messo in luce il grande spreco di risorse. Emerge quindi la realtà di una sanità pubblica al collasso in cui di fronte a drammatiche carenze organizzative e lavoratori allo stremo l'unica risposta delle istituzioni è un sostanziale ricorso ad un cottimo mascherato che poco ha a che fare con la valorizzazione professionale e molto con il ricatto salariale. Straordinari, prestazioni aggiuntive, gettonisti, convenzioni con privati e appalti sono ormai diventati gli unici strumenti di programmazione e gestione dei servizi. Assunzioni con il contagocce e per lo più a tempo determinato o meglio ancora se interinali sono delle eccezioni
straordinarie.

La situazione nell'Asl sud est

"Anche l'azienda Usl Toscana Sud Est purtroppo non si sottrae alla regola - dichiara il sindacato - nonostante le numerose richieste della Funzione Pubblica Cgil non ha ancora dato garanzie sulle nuove assunzioni sebbene stiano andando in scadenza le graduatorie concorsuali per tecnici sanitari, infermieri, operatori socio sanitari ed amministrativi. Niente copertura del turn over, nemmeno parziale come più volte promesso, e stiamo andando verso le ferie e la necessità di potenziare i servizi in territori a forte vocazione turistica. È a rischio la tenuta dei servizi, il diritto alle ferie estive, ai riposi e alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, ennesimo schiaffo ad un personale sanitario e socio sanitario che con il suo impegno e le sue capacità ha tenuto in piedi il sistema sanitario in un momento particolarrmente difficile sopperendo alle carenze della politica e delle istituzioni. Questa situazione investe di una grossa responsabilità non solo i vertici aziendali ma anche quelli politici, in primo luogo la Regione. È francamente sconfortante vedere politici, come lo stesso Presidente della Giunta Regionale, che, in visita nei vari presidi ospedalieri promettono nuovi servizi e aumenti di posti letto . Con quale personale? Con quale risorse? Le federazioni della Funzione Pubblica Cgil di Siena, di Arezzo e di Grosseto credono che vada urgentemente invertita la rotta: servono finanziamenti, servono assunzioni stabili e serve una vera valorizzazione dei professionisti del sistema sanitario nazionale che riconosca impegno e competenze. Basta proclami, basta promesse e interventi tampone, basta spot, è il momento delle risposte, della responsabilità e delle scelte se vogliamo salvare il sistema sanitario."

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