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VIDEO | Meluzzi resta fuori dal ristorante aretino: "Toscana schiavizzata da dittatura nazi-sanitaria"

Volto noto della tv e psichiatra (sospeso dall'Ordine dei Medici), Alessandro Meluzzi era a Pieve a Ranco, da dove è partita un'invettiva social contro green pass e vaccino. La risposta di Scanzi: "E' delirante"

Un comizio social no vax dalle campagne aretine. L'intervento è stato pubblicato da Alessandro Meluzzi, psichiatra e noto volto tv, le cui posizioni sul tema vaccino Covid e green pass sono da tempo note, essendo anche stato sospeso dall'Ordine dei medici di Torino lo scorso ottobre, a seguito del rifiuto di vaccinarsi. Trovandosi in terra aretina, Meluzzi si è fermato a Pieve a Ranco, da dove ha registrato un video, mentre si trovava a tavola, all'aperto, in una trattoria, impossibilitato ad accedere ai tavoli al coperto, perché sprovvisto di green pass. "Sono qui in un piccolo borgo tra Arezzo e Sansepolcro, a Pieve a Ranco". E poi elenca il ben di dio che c'è a tavola: ribollita, trippa, finocchiona, fegatelli. "Sono fuori perché non ho la micidiale carta verde, non ho il super green pass, per scelta", continua Meluzzi. Che poi esalta questa scelta: "Io sono orgoglioso di sentire l'aria forte di Toscana, libera come i lupi del Casentino, libera come i cinghiali, libera come le volpi di questi boschi, libera come i cavalieri che hanno percorso questa terra, perché orgogliosi della nostra libertà". C'è poi l'elogio della Toscana, delle sue pievi e dei suoi castelli. Nonostante, secondo Meluzzi, oggi sia "terra schiavizzata, profanata da una dittatura nazi-sanitaria". E continua: "si può ancora vivere, assaporare questo pane toscano. Come diceva il padre dante: 'come sa di sale lo pane altrui', perché lui sperimentava la via dell'esilio. E noi oggi siamo ridotti ad essere esuli a casa nostra. Ma sento che qualcosa sta montando tra il popolo, tra la gente, tra i migliori di noi. E' un anelito di libertà, di dignità e di forza nei confronti di una dittatura di banchieri che ci vuole schiavi, ma non ci faremo sottomettere facilmente. Viva i nostri cuori liberi e indomiti".

Un intervento che non ha mancato di generare polemiche. Sui suoi canali social, ad esempio, il giornalista aretino Andrea Scanzi ha pesantamente criticato le parole di Meluzzi, definendo il video "sconcertante, delirante, colpevole e vomitevole". Rilanciato da Scanzi perché Alessandro Meluzzi "non è il primo che passa: volto noto tivù e persona colta" e quindi l'intervento risulta grave per via del pubblico potenziale che può essere raggiunto. Infine un pensiero alle campagne di Pieve a Ranco. "Sapere poi che usa quel luogo fuori dal tempo per riverberare questa disumana quantità di ca...te mi inorridisce", ha concluso Scanzi.

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