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Alcol e droghe, oltre 80 giovanissimi in un anno si sono rivolti al Ser.t. Becattini: "Cultura del bere e fragilità"

Un mix fatale di ecstasy e alcol. Così è morta Adele, la 16enne di Genova che si è spenta sabato scorso sotto agli occhi di amici e fidanzato. E' "morta di sballo".  Perché a strapparla via tanto presto alla vita è stata una pasticca di Mdma...

Un mix fatale di ecstasy e alcol. Così è morta Adele, la 16enne di Genova che si è spenta sabato scorso sotto agli occhi di amici e fidanzato. E' "morta di sballo". Perché a strapparla via tanto presto alla vita è stata una pasticca di Mdma accompagnata da superalcolici. La storia di Adele, purtroppo, è una storia che ogni sabato sera rischia di ripetersi. Ovunque. Anche ad Arezzo. Perché anche qui è sempre più frequente tra i giovanissimi l'abuso di alcol e sostanze. Cannabinoidi, soprattutto, e cocaina. Ma non mancano episodi di consumo di ecstasy, metanfetamine, chetamina e allucinogeni.

"E' la cultura del bere e del lasciarsi andare che sta sempre più prendendo piede - spiega Marco Becattini responsabile del Ser.T. di Arezzo della Asl Toscana Sud Est - un fenomeno in crescita tra i giovanissimi". Nell'ultimo anno ben 82 ragazzi tra i 14 e i 21 anni si sono rivolti al Ser.t per le loro dipendenze. Cocaina, cannabinoidi, Mdma e poi l'alcol che fa da trait d'union.

"Per quanto riguarda l'ecstasy - spiega Becattini - il consumo insieme all'alcol è frequente. Se bevono prima, allora la pasticca viene calata per avere un effetto eccitante. Al contrario, per ridurre gli effetti eccitanti. C'è poi chi prende una pasticca per superare la fatica di una serata intensa tra musica e balli".

Quello che spaventa è che non si tratta di singoli episodi, ma di una vera e propria cultura difficile da estirpare: "Periodicamente - spiega Becattini - distribuiamo questionari anonimi nelle scuole aretine, sull'uso delle sostanze e dell'alcol. Dalle risposte emerge chiaramente una cultura del bere, soprattutto tra i nati dagli anni 2000 in poi, molto forte. Sono ragazzi che non sono disposti ad avere prudenza su questo fronte. E questo dovrebbe farci porre una domada: quale cultura comunichiamo loro quando prendiamo un aperitivo, quando beviamo, quando acquistiamo alcolici?".

Il dramma di Adele insegna. Per quei giovani era una sabato sera di "normale sballo". "Il consumo di gruppo ha esiti tragici per tutti - spiega Becattini - perché tutti sono vittime di fronte a drammi come questo".

Il dato aretino è in crescita. Sono sempre più numerosi i giovani che si rivolgono al Ser.t. per il consumo di sostanze. "Ed è un dato che poi troviamo riflesso nei dati dell'abbandono scolastico e in quelli della disoccupazione giovanile - spiega Becattini -. Le difficoltà che incontra questa generazione, che sempre più spesso non vede di fronte a sé alternative, che vive in famiglie messe a dura prova da crisi e difficoltà economiche, possono far cedere i più fragili. L'età dell'adolescenza è molto difficile, è una fase in cui si è più vulnerabili. Ed è così che si insinua il consumo di sostanze e alcol". Un consumo spesso sottovalutato inizialmente. Un consumo pericolosissimo, che può rivelarsi fatale.

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