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Alcol: Arezzo tra le province toscane con i consumi più alti. Becattini: "E' arrivato il momento di fare chiarezza"

Il direttore del Sert di Arezzo, Marco Becattini, interviene sull'uso di alcolici. Tra le fasce di popolazione più colpite ci sono i 30 e i 40enni. "Lanciamo messaggi incerti ai nostri figli, dobbiamo parlare con loro e spiegare i rischi di certi comportamenti"

Sono gli over 30 i consumatori più incalliti di alcolici. E la provincia di Arezzo, dati Ars alla mano, è il territorio dove con più frequenza si cede all'ebbrezza di drink e cocktail.

In questo senso l'ultimo Studio Edit commissionato dall'Agenzia Regionale per la Sanità la dice lunga sui comportamenti tenuti e riguardanti  l'approccio con le bevande alcoliche.

"Si beve in maniera superficiale - spiega Marco Becattini, direttore Sert Arezzo - l'informazione ed educazione che diamo ai nostri ragazzi è davvero incerta in questo senso. Da una parte lasciamo che l'alcol non sia visto come un elemento di rischio e siamo fin troppo disattenti nell'evidenziarne la pericolosità. Dall'altra invece, quando accadono episodi come quello della 15enne in coma etilico, gridiamo all'allarme. Credo che sia arrivato davvero il momento, per i genitori e per gli adulti in generale, di riflettere approfonditamente sui comportamenti che teniamo nella vita di tutti i giorni. Dobbiamo prendere una posizione seria e lanciare messaggi chiari. Inequivocabili. Credo che episodi di cronaca come quello più recente debbano essere spunto di riflessione per tutti. Dall'errore di questa giovane ragazza possiamo e dobbiamo partire per affrontare l'argomento con i nostri figli".

Soltanto nella mattina di giovedì una ragazza di 15 anni insieme all'amica ha consumato grappa fino ad andare in coma etilico. Un episodio che ha profondamente scosso la città e che ha puntato nuovamente i riflettori sulle problematiche riguardanti l'abuso di alcolici tra i minori.

"Un caso isolato che ha il sapore di una bravata, di un atto di ribellione adolescenziale - sottolinea ancora Becattini - Ma non per questo meno pericoloso. Ovviamente mi auguro che la giovane abbia preso coscenza di quello che è successo e non ripeta l'errore. I più giovani devono capire che oltre a problematiche di caratte sanitario ci sono anche quelle sociali. Ubriacarsi e assumere alcolici in maniera incontrollata può rendere vulnerabili ed esposti a brutti incontri o situazioni di pericolo".

Benché la fascia di popolazione aretina che consuma maggiormente alcolici è quella tra i 30 e i 40 anni, lo scorso anno durante la notte di Halloween si sono registrati ben 20 interventi da parte del 118 per giovanissimi intossicati o in coma etilico.

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"E' stato un esempio estremamente negativo - commenta Becattini - parliamo con i nostri ragazzi. Non stanchiamoci mai di farlo. E' importante educare al meglio e contrastare comportamenti rischiosi. L'augurio è che situazioni come quella che abbiamo visto lo scorso anno non si verifichino nuovamente. Ma l'aspetto su cui dobbiamo insistere è uno: parlare, parlare e parlare con i nostri figli. Non mi stancherò mai di ripeterlo. Solo così potremo davvero essere sicuri di riuscire a cogliere eventuali disagi o problematiche".

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