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Affitti abusivi e finti alberghi, un terzo delle strutture controllate non è in regola. Casi in aumento

Dalle piattaforme on line più comuni per gli affitti brevi, ai messaggi nei gruppi dei social network. E' proprio il web a fornire le maggiori informazioni per il contrasto dell'evasione messo in atto dalla polizia municipale di Arezzo nei...

Dalle piattaforme on line più comuni per gli affitti brevi, ai messaggi nei gruppi dei social network. E' proprio il web a fornire le maggiori informazioni per il contrasto dell'evasione messo in atto dalla polizia municipale di Arezzo nei confronti di chi esercita abusivamente attività commerciali, affitta un'abitazione, oppure si struttura come attività ricettiva alberghiera o extra alberghiera, anche fornendo pasti, ma senza rispettare le regole base ed è anche una questione di sicurezza pubblica.

Queste le categorie che gli agenti della polizia municipale hanno ricercato particolarmente in questo periodo e continueranno a fare a maggior ragione nel 2018, anno in cui entra in vigore la tassa di soggiorno e quindi nei confronti degli abusivi scatterebbe anche questo tipo di evasione.

In questo periodo sono state 75 le strutture sottoposte a controllo e oltre un terzo sono risultate non in regola. 26 le sanzioni emesse per lo svolgimento di attività ricettiva senza autorizzazione o per effetto di somministrazione di alimenti e bevande senza i necessari requisiti previsti dalla normativa. E sono numeri in netta crescita rispetto allo scorso anno.

Nel caso specifico di una struttura ricettiva si è provveduto anche alla segnalazione all’autorità giudiziaria per omessa comunicazione delle persone alloggiate, come previsto dal testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, dall’apertura avvenuta nel 2015 sino a oggi.

“Prima della festa del patrono che si terrà domani, abbiamo pensato di mettere in luce un'attività della polizia municipale che è sempre stata svolta ma che ha avuto un incremento significativo nell'ultimo anno, grazie anche a un progetto di recupero dell'evasione derivante dall'esercizio di attività commerciali o alberghiere ed extra-alberghiere. Non c'è solo il dato economico che rileva in questi casi, anche se dal 2018 con l'entrata in vigore della tassa di soggiorno questo aspetto è ancora più significativo, ma stiamo parlando di un’attività estremamente preziosa in termini di sicurezza urbana. E il motivo è presto detto: se chi alloggia sfugge alla conoscenza dell’autorità di pubblica sicurezza non abbiamo conoscenza di chi è effettivamente presente nel territorio cittadino. Di questi risultati in crescita e positivi, ringrazio tutto il corpo per il tramite del comandante Cecchini e del vicecomandante Poponcini”. Così il sindaco Alessandro Ghinelli ha presentato dati “meno noti” della PM ma non per questo meno rilevanti.

Cino Augusto Cecchini:

"La principale ragione dei controlli ai quali il sindaco ha accennato è proprio la sicurezza e le attività extra-alberghiere di cui stiamo parlando non quelle che espongono una targhetta fuori di b&b ma quelle che mantengono un anonimato e dunque presentano, nella situazione storica attuale, una pericolosa anomalia. Si collocano in genere o in centro storico o nelle sue immediate vicinanze. Il web in questo lavoro ci dà una mano ma non sveleremo di certo le tecniche con le quali noi lo utilizziamo”.

Sono state inoltre 61, relativamente all’anno 2017, le segnalazioni trasmesse all’Ufficio tributi del Comune di Arezzo da parte della polizia municipale grazie a una qualificata Unità operativa anti-evasione e nell’ambito di un progetto di compartecipazione al recupero dell’evasione stessa. Un trend costante rispetto agli ultimi due anni e in netta crescita rispetto al passato. Nel 2014 le segnalazioni erano state infatti 41. La maggioranza dei 61 casi riguarda accertamenti effettuati dagli agenti PM sulla capacità contributiva delle persone, compresi i residenti all’estero.

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